Legge di stabilità, il giorno dopo. Dopo il varo della manovra economica da parte del Consiglio dei Ministri, sul premier Matteo Renzi piovono critiche: non solo da parte della Cgil ma anche da parte di esponenti della minoranza dem. L’affondo più duro è quello di Pier Luigi Bersani e riguarda in particolare l’innalzamento del tetto all’uso del denaro contante. L’ex segretario del Pd intervistato da ‘Ho scelto Cusano’ trasmissione di Radio Cusano Campus curata e condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, ha detto: “Renzi dovrebbe usare argomenti che, almeno, non insultino l’intelligenza degli italiani. Uno che ha 3mila euro per fare un acquisto ha sicuramente la carta di credito in tasca. E’ che non vuole usarla. Semplificazione? E’ più semplice usare la carta di credito che sfogliare 3mila euro in contanti. Dobbiamo correggerla questa decisione -ha aggiunto Bersani- perchè da un segnale molto preoccupante. L’evasione nel nostro Paese è un fenomeno colossale, non è il caso di aggredirlo con meccanismi terroristici, ma con gli strumenti di oggi: a cominciare dalla tracciabilità dei pagamenti. Negli Stati Uniti se vai a pagare un albergo in contanti chiamano lo sceriffo. Speravo non succedesse. Per me questo intervento contiene un elemento di fondo negativo. Cosa intendiamo per cambiamento del Paese? Bisogna incanalare i comportamenti verso un sistema di regole. Noi abbiamo un’economia sommersa, un nero, un’ evasione e un riciclaggio che non ha nessun Paese dell’Occidente. Non possiamo dar l’idea che incoraggiamo l’uso del contante, che è uno strumento basico elementare per quei fenomeni negativi. Stiamo dando il messaggio che significa schiacciar l’occhio all’Italia così com’è, nei suoi tratti negativi e deteriori”.
Bersani poi fa lo stesso ragionamento anche per la cancellazione dell’Imu: “Era più giusto fare come fece il governo Prodi. Dobbiamo esentare le fasce più deboli. Ma perchè devo regalare 2mila e 800euro al padrone di un palazzo mentre una modesta famiglia che ha un modesto appartamento in periferia ci guadagna solo 150 euro?”.
Renzi come Berlusconi. “Silvio Berlusconi ha detto che Renzi lo copia? E’ così – ha proseguito Bersani ai microfoni della Radio dell’Università Niccolò Cusano- c’è poco da dire. E’ un dato di fatto. Continuo a dire che da quando cadde il muro di Berlino noi abbiamo inseguito le scorciatoie dell’uomo solo al comando, del mago e abbiamo trascurato l’esigenza di costruire dei collettivi politici stabili. Se abbiamo bisogno di eroi, alla fine avremo bisogno di capri espiatori e saremo sempre da capo”.
Le migrazioni dei parlamentari. Bersani a tal proposito ha detto: “Spero solo che queste migrazioni nel Pd verso Renzi siano dovute a convinzione e non ad elementi di opportunismo. Soprattutto alle nuove generazioni questo darebbe fastidio, perché bisogna giocarsela un pò nella vita. Si possono cambiare mille idee, ma cambiare idea è un’altra cosa. Nel Pd di Renzi c’è un’incuria per elementi valoriali di cultura politica, di idealità, di cultura di sinistra. Su questo vorrei anche combattere. La destra quando è in difficoltà può accettare di abbracciarti come un pugile sul ring, ma quando è in forma poi ti dà un cazzotto”.
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