LE LEZIONI E LE SFIDE DI SERGIO MARCHIONNE

di NUCCIO FAVA – E’ singolare vedere l’unanime rimpianto per il grande capo Fiat, che sta compiendo la sua ultima lotta.                                                                                                                                    Per Sergio Marchionne emozione e cordoglio si accompagnano al riconoscimento delle non comuni doti dell’uomo, della sua straordinaria capacità di anticipare il futuro, di salvare una Fiat che, considerata da quasi tutti in stato comatoso, è riuscito a salvare attraverso una coraggiosa e intelligente alleanza con Chrysler, operazione decisiva e vincente.

Deve sapersi muovere, il giovane Marchionne, in una situazione estremamente difficile con i maggiori agguerritissimi gruppi europei e americani in lotta senza esclusione di colpi, per fronteggiare gli effetti della grande crisi che ancora in non poca misura ci affligge.

Deve sapersi muovere in una situazione estremamente difficile, con i maggiori gruppi automobilistici agguerritissimi sia in Europa che negli Usa.

Marchionne affronta con competenza finanziaria e creatività la sfida più grande, considerata da molti irrealizzabile e destinata al fallimento , il capo della Fiat riesce a convincere Obama della validità del suo progetto. Con un finanziamento favorito dalla stessa Casa Bianca riesce ad avere i fondi necessari per creare la nuova Fiat che pur con tutte le sue tradizionali caratteristiche e rinnovato design prende il logo FCA (Fiat Chrysler Automobiles). Non solo si salva la Fiat ma entra sul mercato una azienda mondiale destinata ad ulteriori sviluppi, anche in Italia con i nuovi modelli a cominciare dalla grande campagna per la 500, con la prospettiva di valorizzazione del marchio Alfa e Maserati e il successo straordinario delle Jeep, sponsor che brillerà sulla maglia di Ronaldo.

Prima c’era stato il nuovo progetto Ferrari, con Vettel in testa alla classifica, davanti alle tedesche Mercedes. Anche allora in molti lo avevano criticato per il pensionamento anticipato di Luca di Montezemolo, che nel frattempo si inguaiava in qualche misura con le vicende Alitalia e vendeva agli americani, insieme a Diego Della Valle, il primo treno privato ad alta velocità, Italo. Per certi versi l’autentico miracolo di Marchionne fu quello di restituire ad Obama la gran massa di dollari ottenuti per l’operazione FCA, in anticipo addirittura rispetto alla scadenza. Modalità che forse hanno influito sull’apprezzamento che lo stesso Trump ha espresso pubblicamente nei confronti di Marchionne.

Verrebbe voglia di immaginare una narrazione, anche per gli studenti, di questa singolare figura di manager e finanziere, che tanto positivamente ha agito in tempi così precari e difficili.

Figlio di un maresciallo dei carabinieri, sempre schivo e contrario alla invasione delle telecamere, ha sorpreso con quella che rimarrà la sua ultima apparizione (foto). Una brevissima dichiarazione in occasione della consegna della prima Jeep destinata all’arma dei Carabinieri. Una cerimonia senza fanfare, alla presenza del comandante dell’arma, Marchionne si è sinceramente commosso ricordando il padre, e dicendosi orgoglioso di avere potuto apprezzare quei valori di riserbo, onestà e servizio in ogni paese per la difesa dei più deboli aggiungendo che deve a quei valori la sua formazione, fin da bambino, del suo carattere.

Studente in Canada, si laurea in filosofia; trasferitosi in Svizzera,   si laurea in giurisprudenza per diventare grande imprenditore di auto anche di fronte alle nuove sfide per la mobilità nel settore delle automobili, dei pulman e dei grossi “bisonti” delle strade e dei grandi macchinari per l’agricoltura di domani da esportare anche nei paesi del terzo mondo. Una mente creativa impegnata in una capacità di lavoro e di ideazione  per molte ore consecutive che potrebbe aver costituito una delle cause della sua malattia. Potrebbe costituire davvero una occasione di severa riflessione anche per i nostri politici  impegnati a straparlare senza tregua in talk show e interviste tv sprecando tempo e fiato e allontanando sempre più i cittadini dalla buona politica e dalle istituzioni.

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