LAZIO NELLA BUFERA/ Caos tamponi: la Procura della Figc deferisce il presidente Claudio Lotito e i medici biancocelesti. Ecco tutte le accuse e cosa rischia il club laziale in vista del processo davanti al tribunale federale

di FABIO CAMILLACCI/ La giustizia sportiva italiana si muove con tempi degni di una lumaca; d’altronde come la giustizia ordinaria di questo nostro Belpaese ridotto sempre peggio per colpa di chi lo abita e di chi lo guida. Sembrava finito nel dimenticatoio il caso “Lazio-tamponi”, sembrava che il potere di Claudio Lotito fosse riuscito a insabbiare anche questa brutta vicenda. E invece no: nessuna archiviazione, nessun patteggiamento. La Procura federale ha, infatti, notificato al club biancoceleste il deferimento dello stesso patron e dei medici Ivo Pulcini e Fabio Rodia.

Gli sviluppi dell’inchiesta. Dopo la chiusura delle indagini comunicata il 22 gennaio scorso, La Lazio ha prodotto una memoria difensiva ed era in programma anche l’audizione di Lotito. Ma, evidentemente non sono state giudicate sufficienti dal procuratore Giuseppe Chinè per chiudere un caso su cui nei mesi scorsi aveva raccolto materiale per procedere. Un caso che ha fatto e fa molto discutere. Materiale che ha verificato il mancato rispetto del protocollo anti-Covid in diverse occasioni e con molteplici motivazioni.

Le accuse sono tante e pesantissime. Nel provvedimento si legge: “Lotito viene deferito per non aver provveduto a far rispettare o comunque per non aver vigilato sul rispetto delle norme in materia di controlli sanitari e delle necessarie comunicazioni alle autorità sanitarie locali competenti e per non aver tempestivamente comunicato alle Asl competenti la positività al COVID-19 di 8 (otto) tesserati, riscontrata, in data 27 ottobre 2020, a seguito dell’effettuazione dei tamponi cd. Uefa del 26 ottobre 2020, in vista dell’incontro di Champions League Brugge-Lazio del 28 ottobre 2020”.

Nono solo, perchè sotto indagine ci sono anche altre partite. Ad esempio Zenit San Pietrburgo-Lazio dei gironi di Champions League, Torino-Lazio e Lazio-Juventus di campionato. In sostanza, per il pasticcio fatto con i tamponi al laboratorio di Avellino, Simone Inzaghi avrebbe fatto giocare calciatori positivi al coronavirus. Giocatori positivi per i controlli europei, ma negativi per quelli italiani. Ora pertanto, le violazioni del protocollo anti-Covid della Figc, contestate dalla Procura, saranno discusse davanti al Tribunale federale.

Cosa rischia la Lazio? Le sanzioni variano in base alla gravità della violazione che eventualmente verrà riscontrata: ammenda, punti di penalizzazione, retrocessione ed esclusione dal campionato. Gli esperti di diritto sportivo però sostengono che non si andrà oltre una pesante multa: ma le accuse, se confermate, restano gravi, gravissime. Roberto Rao, portavoce del presidente Lotito commenta dicendo: “Confidiamo nella giustizia sportiva”. Il medico sociale Ivo Pulcini aggiunge: “Sono super tranquillo”. Ottimista anche il legale del club laziale, Gian Michele Gentile: “In merito al deferimento abbiamo una nostra visione e la Procura ha la sua”. Tra la giustizia sportiva-lumaca e una probabile guerra di ricorsi si profilano tempi biblici per una sentenza definitiva e chiara.

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