(Fonte: Ansa) – 2 marzo: il settimo giorno di invasione dell’Ucraina gronda del sangue di migliaia di vittime, si stimano 2mila morti tra i civili. Missili hanno colpito obiettivi civili, stazioni tv e università.
Parà russi sono entrati a Kharkiv, Mosca conquista Kherson, Mariupol circondata e senz’acqua. Il premier ucraino Zelensky dice: ‘Ci vogliono cancellare‘. E dagli Stati Uniti l’allarme: ‘Mosca usa bombe a grappolo‘.
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che condanna l’invasione russa dell’Ucraina, con 141 Paesi che hanno votato a favore, cinque contrari e 35 astenuti. I cinque Paesi che hanno votato contro la risoluzione dell’assemblea generale dell’Onu sull’invasione russa dell’Ucraina sono, oltre alla Russia, la Bielorussia, la Corea del Nord, la Siria e l’Eritrea. La Cina si è astenuta.
Il secondo round dei colloqui tra Russia e Ucraina si svolgerà domani mattina. I negoziati dovrebbero tenersi nella foresta Belovezhskaya Pushcha della regione di Brest, in Bielorussia, al confine con la Polonia.
Si aggirano intorno a mille al giorno gli ingressi in Italia di ucraini in fuga dal loro Paese invaso dai militari russi. Il flusso – in aumento – è iniziato negli ultimi giorni e finora – secondo quanto si apprende – si contano circa 4mila arrivi, per la stragrande maggioranza donne e bambini. Gli ucraini entrano principalmente dal confine friulano e poi si sistemano autonomamente presso familiari sparsi sul territorio nazionale (sono 240mila). Si stanno attivando per l’ospitalità anche famiglie di italiani che hanno dipendenti ucraini. In caso di intensificazione del flusso scatterà il piano del Viminale che prevede l’attivazione a breve di 5mila posti nei Centri di accoglienza straordinari e 3mila nel sistema Sai di accoglienza e integrazione.
L’ambasciatore ucraino all’Onu, Sergiy Kyslytsya, ha accusato la Russia di “genocidio” nel suo intervento all’assemblea straordinaria.
L’ipotesi di un cessate il fuoco sarà sul tavolo dei negoziati tra Russia e Ucraina. Lo ha riferito il capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, citato da Interfax.
Se non fosse stata annessa alla Russia nel 2014, “la Nato avrebbe collocato le sue basi militari in Crimea“. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov.
La Russia sta muovendo “armamenti eccezionalmente letali” in Ucraina, comprese bombe a grappolo e termobariche: lo ha detto l’ambasciatrice Usa all’Onu Linda Thomas-Greenfield intervenendo al Palazzo di Vetro prima del voto sulla risoluzione contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina.
Prime prese di distanza tra la base della Chiesa ortodossa russa e il Patriarcato di Mosca guidato da Kirill. “Piangiamo il calvario a cui nostri fratelli e sorelle in Ucraina sono stati immeritatamente sottoposti”, dice un gruppo di 236 sacerdoti e diaconi della Chiesa ortodossa russa definendo la guerra in Ucraina “fratricida”, e chiedendo la riconciliazione e un immediato cessate il fuoco. La lettera è rilanciata da Vatican News. Il Patriarcato di Mosca è storicamente legato a doppio filo con il Cremlino. Non ci sarebbero tra le firme quelle di metropoliti, le figure più alte in gerarchia. La lettera è aperta ad altre firme.
La città portuale di Mariupol, situata sulla costa settentrionale del mar d’Azov, al centro di un assalto delle forze russe, non ha più acqua mentre 500 mila persone sono rimaste bloccate. L’allarme arriva dal sindaco della città, Vadym Boichenko, come riporta il Guardian. “Le forze di occupazione della Federazione russa hanno fatto di tutto per bloccare l’uscita dei civili dalla città, bloccando mezzo milione di persone”, ha affermato precisando che “non possiamo nemmeno prendere i feriti dalle strade, dalle case e dagli appartamenti oggi, poiché i bombardamenti non si fermano”.
“Non possiamo contare il numero delle vittime, ma crediamo che almeno centinaia di persone siano morte. Non possiamo entrare per recuperare i corpi”. Lo ha riferito alla Bbc il vice sindaco di Mariupol, Sergiy Orlov, sottolineando che un distretto lungo il fiume, normalmente abitato da 130.000 persone, è stato “quasi completamente distrutto”. “L’esercito russo qui sta mettendo in campo tutte le sue armi: artiglieria, sistemi di lancio di razzi, anche tattici e aerei. Stanno cercando di distruggere la città”, ha aggiunto Orlov.
L‘agenzia statale bielorussa Belta riferisce che la delegazione negoziale russa si sta dirigendo nella località tenuta segreta, dove si svolgeranno i colloqui con l’Ucraina. .
“Putin pensava di prendere l’Ucraina in tre giorni. Le scorte di viveri che ha distribuito ai suoi soldati quando li ha inviati a combattere” bastavano per quel lasso di tempo. “Per ordine della massima dirigenza della Federazione russa”, inoltre, i militari “sono stati privati di cellulari e documenti”. Lo afferma in un video pubblicato su Telegram dal Servizio di sicurezza di Kiev un militare russo catturato. Il soldato compare seduto, con le mani legate dietro la schiena e con una benda vistosamente insanguinata intorno alla fronte.
La Nato starebbe “valutando” l’ipotesi di dar vita a una no-fly zone sui cieli dell’Ucraina su richiesta di Kiev. Lo sostiene il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, citato da Sky News Uk. Questa opzione, esclusa fino a ieri esplicitamente da leader occidentali come Joe Biden o Boris Johnson, contemplerebbe automaticamente la possibilità di dover prendere di mira aerei militari russi e quindi, sulla carta, d’innescare uno scontro diretto con Mosca. Non si possono escludere “rischi di scontro” con la Nato. Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo Alexander Grushko. Lo riferisce la Tass. Secondo Grushko non si può escludere una escalation di “incidenti” tra Russia e Alleanza Atlantica.
I russi stanno ‘cercando di cancellare l’Ucraina, il Paese, la sua storia’, ha detto ancora una volta il presidente ucraino Zelensky. Ieri nel sesto giorno di conflitto sono piovuti ancora missili e bombe sull’Ucraina. “L’Europa – dice intanto la presidente della commissione eurpea von der Leyen – è al fianco di coloro che hanno bisogno di protezione”.
Le autorità ucraine hanno reso noto che oltre 2.000 civili sono stati uccisi dall’inizio dell’invasione russa. “Bambini, donne e forze di difesa perdono la vita ogni ora”, si legge in un comunicato diffuso dai servizi di emergenza ucraini e rilanciato dai media internazionali. Nel comunicato si aggiunge che “durante i sette giorni di guerra, la Russia ha distrutto centinaia di snodi di trasporto, edifici residenziali, ospedali e asili”. Mentre i soccorritori hanno spento più di 400 incendi scoppiati dopo i bombardamenti russi in tutto il paese ed hanno disinnescato 416 esplosivi.
L’Ucraina rivendica di aver ucciso 5.840 soldati russi, di aver abbattuto 30 aerei e 31 elicotteri russi e almeno 211 carri armati. Lo scrive il quotidiano Kyiv Independent in un bollettino giornaliero, la cui attendibilità non può essere verificata. Kyiv Independent parla anche della distruzione di 862 veicoli blindati, 85 sistemi di artiglieria e 9 antiaerei, 60 serbatoi di carburante e 355 non meglio precisati “veicoli” e di aver catturato 40 tubi lanciarazzi. Gli Stati Uniti stimano che i morti russi nell’invasione Ucraina siano circa 2.000. Lo riporta il New York Times citando alcune fonti, secondo le quali non è possibile calcolare esattamente le vittime del conflitto. Secondo alcuni altri funzionari del Pentagono, le vittime sarebbero circa 1.500 fra i russi e 1.500 fra gli ucraini.
CITTA’ SOTTO ASSEDIO – “I missili russi hanno di nuovo colpito il centro di Kharkiv”. Lo rendono noto media ucraini e internazionali, citando il servizio statale di emergenza dell’Ucraina secondo cui l’attacco ha danneggiato il palazzo del consiglio municipale, il Palazzo del Lavoro e altri edifici. I militari russi affermano di aver conquistato la città strategica di Kherson, nel sud dell’Ucraina. Almeno 21 persone sono morte e altre 112 sono rimaste ferite nei cannoneggiamenti russi di ieri su Kharkiv: lo rende noto il sindaco della città del nord-est La sede dell’amministrazione dell’Ucraina, dove nella notte sono atterrati paracadutisti russi, citato dalla Bbc. Il governatore della regione di Kharkiv, Oleg Synegubov, ha affermato – sempre citato da Bbc – che “il nemico russo ha subito perdite significative”. Secondo quanto riportato dall’esercito ucraino, i militari avrebbero attaccato un ospedale, mentre per le strade si registrano gli ennesimi scontri a fuoco. Poco prima un missile aveva centrato invece un condominio a Zhytomyr, un centinaio di chilometri ad ovest di Kiev. L’ordigno si è schiantato non lontano dall’ospedale locale, secondo quanto riferito dal consigliere del ministero dell’Interno, Anton Gerashchenko. Quattro le persone decedute e almeno 3 i feriti.
Sono almeno 136 i civili che sono stati uccisi finora dall’invasione russa in Ucraina iniziata giovedì scorso. Lo hanno detto le Nazioni Unite, secondo quanto riporta la Bbc, precisando che tra i morti dovrebbero esserci 13 bambini. Ma secondo un portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, Liz Throssell, i morti reali dovrebbero essere molti di più. Le forze separatiste filo-russe della Repubblica popolare di Donetsk hanno circondato Mariupol: lo ha annunciato il portavoce della milizia separatista Eduard Basurin. “Mariupol è stata circondata. Le forze armate continueranno ad avanzare in quest’area per porre fine ai bombardamenti delle aree residenziali”, ha detto Basurin al canale televisivo Rossiya 24, secondo quanto riportano le agenzie russe Tass e Interfax. I massici bombardamenti di stamattina a Kharkiv, nell’Ucraina orientale, hanno colpito edifici della polizia, dei servizi di sicurezza e anche l’Università nazionale Karazin. Lo riporta la Bbc sottolineando che i nuovi attacchi si sono verificati intorno alle 08.10 ora locale (le 7.10 in Italia), causando almeno quattro vittime. Le foto mostrano i vigili del fuoco che combattono gli incendi in un edificio universitario e in una stazione di polizia. Il sindaco della città, stamattina, ha detto che finora si sono registrate 21 vittime dall’inizio dei bombardamenti russi alla città.
APPELLO DI ZELENSKY – Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha fatto appello agli ebrei di tutto il mondo perché non restino in silenzio di fronte all’attacco russo all’Ucraina. “Mi sto rivolgendo ora agli ebrei nel mondo. Non vedete quello che sta succedendo? Per questo è importante che milioni di ebrei in tutto il mondo non restino in silenzio proprio ora”, ricordando come “il nazismo è nato nel silenzio”. “Quindi gridate la morte dei civili. Gridate per la morte degli ucraini”, ha esortato Zelensky, egli stesso di famiglia ebraica. Ieri il razzo che ha colpito la torre della tv a Kiev ha danneggiato il memoriale della Shoah di Babyn Yar. I russi con la loro invasione stanno cercando di “cancellare l’Ucraina, il Paese, la sua storia”, ha detto in un discorso in diretta tv il presidente ucraino. Secondo lui, “per molta gente in Russia la nostra Kiev è completamente straniera. Loro non sanno nulla della nostra capitale, né della nostra storia. Ma hanno ricevuto l’ordine di cancellare la nostra storia. Di cancellare il nostro Paese. Di cancellarci tutti”, ha detto Zelensky, che nello stesso discorso ha anche fatto appello agli ebrei del mondo perché “non restino in silenzio”.
LE REAZIONI DAL MONDO – Nella notte è arrivato anche l’atteso primo discorso sullo Stato dell’Unione di Joe Biden. Accolto alla Camera da standing ovation e applausi bipartisan, il presidente americano ha mandato messaggi chiari a Vladimir Putin, definendolo un “dittatore” che “pagherà un prezzo alto” per l’invasione dell’Ucraina. Poi l’annuncio anche della chiusura dello spazio aereo Usa alle compagnie russe e l’avvertimento agli oligarchi di Mosca: “vi sequestreremo yacht, appartamenti lussuosi e jet privati”. Tante le bandiere gialloblù esposte fuori e dentro la Camera, dove era presente anche l’ambasciatrice ucraina negli Stati Uniti, Oksana Markarova. Molte deputate hanno omaggiato l’Ucraina indossando completi con i colori dell’Ucraina. “Offriremo protezione a chi cerca riparo e aiuteremo chi cerca un modo sicuro per tornare a casa”, dice la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, presentando la proposta di Bruxelles per sostenere le persone in fuga dalla guerra in Ucraina.
“No, non stiamo entrando in guerra. Stiamo rispondendo ad una richiesta di aiuto, fornendo supporto. E’ un paese invaso da Putin, è legittima difesa anche perché cittadini russi stanno protestando. Non stiamo entrando in guerra, stiamo facendo arretrare Putin”, ha detto stamattina il ministro degli esteri Luigi Di Maio, rendendo noto che l’ambasciatore Zazo “stanotte ha portato fuori da Kiev circa 100 nostri connazionali, 20 minori e circa 10 neonati”. La Spagna invierà direttamente alla resistenza ucraina “materiale militare offensivo” per far fronte all’invasione russa: è quanto annunciato in Parlamento dal premier, Pedro Sánchez. Queste armi si aggiungeranno a quelle che la Spagna destina a un fondo comune europeo. Il premier britannico Boris Johnson ha ribadito l’impegno del Regno Unito a rafforzare le sanzioni contro la Russia, “il regime di Putin” e gli oligarchi in risposta “al barbaro” attacco di Mosca all’Ucraina, ma anche a fornire “armi” a Kiev e ad aprire la porte a chi fugge “dal disastro umanitario” che sta emergendo in Ucraina, promettendo di renderle più “stringenti” se il presidente russo non “invertirà la marcia dei suoi tank”. Parlando alla Camera dei Comuni nel Question Time del mercoledì ha inoltre rivolto un appello “a tutte le nazioni del mondo a condannare la Russia” nel voto previsto oggi all’Assemblea generale dell’Onu.
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