L’ambasciatore italiano in Congo, Luca Attanasio, il brigadiere dei Carabinieri Vittorio Iacovacci e l’autista congolese assassinati da terroristi che hanno assalito il convoglio diplomatico. Il lutto dell’Italia

L’ambasciatore Luca Attanasio in un fermo immagine tratto da un video di Sky TG24

In un feroce attacco compiuto da terroristi in Congo è stato assassinato l’ambasciatore italiano Luca Attanasio di 44 anni e con lui il carabiniere Vittorio Iacovacci, che era nel convoglio con il diplomatico, e l’autista Mustapha Milambo . Il militare aveva 30 anni, era in servizio presso l’ambasciata italiana dal settembre del 2020. In Italia era di stanza presso un battaglione. L’attacco è avvenuto nella provincia orientale del Nord-Kivu, nel percorso tra Goma e Bukavu,  secondo le prime informazioni, da parte di un commando terroristico che ha utilizzato armi leggere. Sulla dinamica e il movente sono ancora in corso accertamenti.

Vittorio Iacovacci il brigadiere dei carabinieri ucciso nell’attentato in Congo

E’ con profondo dolore che la Farnesina conferma il decesso dell’ambasciatore e di un militare dell’Arma dei Carabinieri: stavano viaggiando a bordo di una autovettura in un convoglio della MONUSCO, la missione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione nella Repubblica Democratica del Congo.

Il nostro ambasciatore, aggiunge la fonte, è deceduto dopo essere stato ferito da colpi d’arma da fuoco all’addome ed è arrivato all’ospedale di Goma in condizioni critiche. “Le forze armate del Congo stanno facendo il possibile per sapere chi siano gli autori dell’attacco”, avvenuto a nord di Goma. La regione del Nord-Kivu è teatro dell’azione di decine di gruppi armati che si contendono le risorse naturali e ospita il Parco dei Virunga, famoso per i gorilla di montagna e sorvegliato da 628 ranger armati.

L’attacco era un ‘tentativo di rapimento’, rivelano i ranger del Parco nazionale dei Virunga, citati da vari media, tra cui il Jerusalem Post. L’attacco è avvenuto intorno alle 10 (le 9 italiane).

Un messaggio di cordoglio è arrivato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Ho accolto con sgomento la notizia del vile attacco che poche ore fa ha colpito un convoglio internazionale nei pressi della citta di Goma uccidendo l’Ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e il loro autista. La Repubblica Italiana è in lutto per questi servitori dello Stato che hanno perso la vita nell’adempimento dei loro doveri professionali in Repubblica Democratica del Congo.”.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, dopo aver informato i colleghi Ue del tragico evento, esprimendo tutto il suo dolore per la morte del nostro ambasciatore in Congo e del carabiniere, ha deciso di lasciare in anticipo i lavori del Cae e sta rientrando in queste ore in Italia. “Ho appreso con sgomento e immenso dolore della morte oggi del nostro Ambasciatore nella Repubblica Democratica del Congo e di un militare dei Carabinieri – ha affermato Di Maio -. Due servitori dello Stato che ci sono stati strappati con violenza nell’adempimento del loro dovere. Non sono ancora note le circostanze di questo brutale attacco e nessuno sforzo verrà risparmiato per fare luce su quanto accaduto. Oggi lo Stato piange la perdita di due suoi figli esemplari e si stringe attorno alle famiglie, ai loro amici e colleghi alla Farnesina e nei Carabinieri”.

Oggi è una giornata buia e molto triste per il nostro Paese. Riferirò il prima possibile in Parlamento per fare chiarezza su quanto accaduto“, ha scritto poi il ministro degli Esteri su Fb.

Profondo cordoglio del Governo e suo personale è stato  espresso dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, per l’uccisione dell’ambasciatore Luca Attanasio e dell’appuntato dei Carabinieri Vittorio Iacovacci, che lo accompagnava a bordo del convoglio a Goma. Il presidente del Consiglio e il Governo si stringono ai familiari, ai colleghi della Farnesina e dell’Arma dei Carabinieri. Lo afferma una nota di Palazzo Chigi. La Presidenza del Consiglio segue con la massima attenzione gli sviluppi in coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri.

LUCA ATTANASIO, uno dei più giovani ambasciatori italiani nel mondo

«Senza orpelli, attento agli altri e convinto che il ruolo dell’ambasciatore in Paesi complicati come il Congo sia anche quello di contribuire alla costruzione della pace»: chi lo ha conosciuto racconta così Luca Attanasio, il diplomatico italiano (nella foto a sinistra con un gruppo di bambini del Congo e nella foto a destra con la moglie e le tre fieglie) ucciso nell’attentato a Goma assieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e al loro autista congolese.

«Tutto ciò che noi in Italia diamo per scontato non lo è in Congo, dove purtroppo ci sono ancora tanti problemi da risolvere. Il ruolo dell’ambasciata è innanzitutto quello di stare vicino agli italiani, ma anche contribuire al raggiungimento della pace. La nostra è una missione, a volte anche pericolosa, ma abbiamo il dovere di dare l’esempio», aveva raccontato Attanasio l’anno scorso alla cerimonia di consegna del premio Nassiriya per la Pace.

Un riconoscimento ottenuto assieme alla moglie di origine marocchina Zakia Seddiki, fondatrice e presidente dell’associazione umanitaria ‘Mama Sofia’, che a Kinshasa aiuta migliaia di madri e bambine di strada, e di cui lui stesso faceva parte.

Nato a Limbiate (provincia di Monza e Brianza), Attanasio avrebbe compiuto 44 anni a maggio ed era padre di tre bambine piccole. Era uno dei più giovani ambasciatori italiani nel mondo.

 Laureato alla Bocconi con il massimo dei voti, aveva intrapreso la carriera diplomatica dopo una prima esperienza aziendale ricoprendo diversi incarichi, prima all’Ambasciata d’Italia a Berna (2006-2010), poi console generale reggente a Casablanca, in Marocco (2010-2013). Dopo essere rientrato nel 2013 alla Farnesina, come capo segreteria della direzione generale per la mondializzazione e gli affari globali, era tornato nel 2015 in Africa come primo consigliere all’ambasciata d’Italia ad Abuja, in Nigeria. Quindi, a settembre del 2017, l’incarico di capo missione a Kinshasa. Un continente, l’Africa, che il diplomatico amava e di cui voleva fornire una narrazione diversa.

Un’altra foto del carabiniere Vittorio Iacovacci 

E’ un autista la terza vittima dell’attacco contro il convoglio della missione Onu (Monusco) nella provincia orientale del Nord-Kivu, in Congo, oltre all’ambasciatore Luca Attanasio e al brigadiere dei carabinieri  Vittorio Iacovacci, rivela una fonte diplomatica a Kinshasa. L’ambasciatore, aggiunge la fonte, è deceduto dopo essere stato ferito da colpi d’arma da fuoco all’addome ed è arrivato all’ospedale di Goma in condizioni critiche.

“Le forze armate del Congo stanno facendo il possibile per sapere chi siano gli autori dell’attacco”, avvenuto a nord di Goma. La regione del Nord-Kivu è teatro dell’azione di decine di gruppi armati che si contendono le risorse naturali e ospita il Parco dei Virunga, famoso per i gorilla di montagna e sorvegliato da 628 ranger armati.

L’imboscata in cui è rimasto ucciso l’ambasciatore italiano Luca Attanasio è avvenuto in una località detta “Tre antenne” dove “due turisti britannici sono stati rapiti da sconosciuti armati l’11 maggio 2018”: lo ha detto il presidente della società civile del territorio di Nyiragongo, Mambo Kawaya, in dichiarazioni al sito congolese Actualité.

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