L’ALTRO SANREMO/ Il monologo di Bisio per rivelare il “sovversivo” che è in Baglioni e nelle sue canzoni

E’ toccato a Claudio Bisio (che quest’anno insieme a Virginia Raffaele affianca Claudio Baglioni nella conduzione di Sanremo) esibirsi, tra una canzone e l’altra, in un pungente monologo che il “capitano” del Festival ha voluto inserire  per ironizzare sulle polemiche seguite ad una sua frase, riferita alle polemiche sui migranti, detta in occasione della presentazione della manifestazione una settimana fa. «Da sempre un sobillatore, un anarchico, un rivoluzionario!» dice di lui Bisio e prosegue nel paradosso  prendendo a prestito i versi delle canzoni di Baglioni per dimostrarne… la ‘pericolosità’. «Nel 1974 cantava “passerotto non andare via” ma era una posizione chiarissima, era un’esortazione agli immigrati: restate qui.  E’ stato lui a far venire loro l’idea, li ha sobillati. Loro non ci pensavano nemmeno, stavano lì, con il pentolone, a cantare hakuna matata. E quello che è più grave è che lo ha scritto trent’anni prima che arrivassero. Li ha sobillati». «Baglioni – continua sempre Bisio – è ossessionato dai migranti: ha scritto “migravamo come due gabbiani” e “100 ponti da passare” e “sirene di navi che urlavano al vento”, “se avessi un’auto da caricarne 100 mi piacerebbe un giorno portarli al mare”. Allora te le sei cercate?!». Finale del monologo rivolto ai “giornalisti seri”: «Smettiamola!», e al “mondo Rai”: «Quest’uomo ha un grande cuore, una grande testa oltre che una grande voce. Se vi fidate di lui, di noi, lavoreremo benissimo».

Un pezzo forte, un’ironia sferzante. Ma c’è chi non ha apprezzato (o non ha capito) e, al solito, si è sfogato sui social. Pazienza.

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