Si dimette l’ad di Volkwagen sotto il peso dello scandalo

WinterkornL’Amminstratore delegato della Volkswagen, Martin Winterkorn (foto), ha annunciato le sue dimissioni dopo lo scandalo che ha travolto l’azienda. “Sono allibito – dice – dal fatto che una cattiva condotta di tali dimensioni sia stata possibile nel gruppo Volkswagen”. E prosegue: “Sto facendo questo nell’interesse della società, anche se non sono consapevole di alcuna cattiva condotta da parte mia”.  Il presidio del Consiglio di sorveglianza di Volkswagen diffonde subirò dopo un comunicato in cui si afferma: “ Serve un nuovo inizio. Nel quadro del nuovo inizio l’ad Martin Winterkorn ha proposto le sue dimissioni e il presidio le ha accettate”, aggiungendo che altri dirigenti saranno licenziati al termine dell’indagine affidata a una commissione d’inchiesta del governo, annunciata dal ministro dei Trasporti  Dobrindt. A capo della Commissione il sottosegretario ai Trasporti, Odenwald, andrà a Wolfsburg in settimana.

“Metteremo tutto sul tavolo, il più velocemente possibile e in modo trasparente”, aveva fatto sapere l’amministratore delegato Winterkorn in un videomessaggio postato il giorno prima delle dimissioni sul sito della casa automobilistica.Volkswagen in sostanza ammette di aver violato le norme antismog in Usa e che la manipolazione del sistema anti-inquininamento è avvenuta su 11milioni di vetture. Sicché il titolo è affondato in Borsa, perdendo fino al 22% sul listino di Francoforte, con ripercussioni su quelle di tutta l’Europa. Le scuse le ha presentate l’ad Martin Winterkorn, che  – dopo esser sopravvissuto alla guerra di potere con il patron Ferdinand Piech – ora  perde il posto: “Sono personalmente desolato del fatto di aver deluso la fiducia dei nostri clienti e dell’opinione pubblica – aveva detto -. Per il consiglio di amministrazione e per me personalmente questi eventi hanno la più alta priorità. Volkswagen non consente violazioni di regole e leggi di alcun tipo. Lavoriamo con le istituzioni competenti per poter chiarire nel modo più trasparenze veloce ed esaustivo possibile i fatti”. C’è stato insomma un mea culpa della compagnia di Wolfsburg, che ha confermato di aver utilizzato un sofisticatissimo software per aggirare i dati sulle emissioni antismog sul mercato americano: proprio l’anello debole delle celebrate prestazioni del marchio.

Oggi il colosso tedesco ha riunito in emergenza il consiglio di sorveglianza per decidere la linea da tenere. L’indignazione però è generale: la Casa Bianca si dice “abbastanza preoccupata” per le azioni del gruppo. E mentre il governo tedesco non ha voluto commentare, in Italia Rete Consumatori ha già annunciato una class action ed il Codacons si è detto pronto ad azioni collettive e richieste di danni miliardarie, se si riscontreranno anomalie anche sul mercato italiano.  Anche gli Usa e poi altri paesi sono pronti ad avviare un’azione risarcitoria nei confronti del gruppo di Wolfsburg.

Intanto si calcola che il crollo in Borsa – il più forte mai registrato dal 2008 – avrà alla fine un costo per i soci del colosso dell’auto tedesca di 12,9 miliardi.

 

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