Si è spenta la stilista Laura Biagiotti, “regina del cashmere”

La stilista Laura Biagiotti – colpita mercoledì sera  da un arresto cardiaco, seguito da irreversibile danno cerebrale, mentre passeggiava con i suoi cani nel parco del castello di Marco Simone a Guidonia, dove viveva – è morta nella notte all’ospedale Sant’Andrea di Roma. Dopo diverse manovre rianimatorie, l’attività cardiaca era ripresa, ma le condizioni della stilista erano apparse subito gravissime. Ieri l’ospedale aveva avviato le procedure di accertamento della morte cerebrale. Laura Biagiotti avrebbe compiuto 74 anni ad agosto.

La conferma è arrivata in un tweet sul suo profilo ufficiale, un brano del Vangelo di San Giovanni scelto dalla figlia Lavinia: ‘Nella casa del padre mio vi sono molti posti. Se no, ve lo avrei detto. Io vado a preparavi un posto‘.

 

“L’ossimoro della moda, come quello della natura, è estrarre l’eterno dall’effimero”: a condensare il senso della sua ricerca estetica – afferma il sito dell’Ansa – era stata la stessa Laura Biagiotti, festeggiando due anni fa alla Milano Fashion Week i 50 anni di carriera. Mezzo secolo di creatività che l’ha spinta a guidare il made in Italy – tra le poche stiliste donne, insieme a Krizia – alla conquista dei mercati globali, diventando la prima griffe italiana a sfilare in Cina nel 1988, a Pechino, e la prima a varcare con la sua moda, nel 1995, le soglie del Grande Teatro del Cremlino a Mosca, nella vecchia sede del Pcus. Fino a essere incoronata dal New York Times con ‘la Regina del cashmere’ (Queen of cashmere).

La sua carriera è iniziata negli anni ’60 quando, seguendo le orme della madre, Delia Soldaini Biagiotti, fondatrice di un atelier, ha cominciato a collaborare con i grandi nomi della moda italiana, da Roberto Capucci a Rocco Barocco. Nel 1966 la sua prima collezione per Schuberth. Nel 1972 la prima personale ha sfilato a Firenze, attirando l’attenzione della stampa e dei buyer. Dal 1980 viveva e lavorava nella campagna romana di Guidonia, nel castello Marco Simone, dell’XI secolo, riportato all’antico splendore assieme al marito Gianni Cigna, prematuramente scomparso nell’agosto 1996. Dall’unione è nata la figlia Lavinia, entrata in azienda nel 1997 e divenuta vice presidente dal 2005.

Molti i riconoscimenti della sua lunga carriera: nel 1992 a New York il premio Donna dell’Anno; nel 1993, a Pechino, il trofeo Marco Polo per aver portato l’industria italiana in Cina; nel 1995 l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Scalfaro per l’alto contributo dato alla diffusione del prestigio del Made in Italy nel mondo. Ha ricevuto ancora il premio Marisa Bellisario e il premio speciale alla Carriera della Camera Nazionale della Moda. Nel 2002 le Poste italiane hanno emesso un francobollo dedicato alla stilista raffigurante un abito Biagiotti ispirato a profili della Roma Classica. Nel 2004 il sindaco di Roma Veltroni le ha conferito la Lupa Capitolina. Nel 2007 ha ricevuto il Leone Cristallo alla Carriera – Premio Casinò di Venezia durante il Gala Ufficiale a conclusione della 64/a Mostra del cinema. Nel 2011 e’ stata la volta del Premio Leonardo, consegnato per la prima volta ad una donna, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

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