La sindaca Raggi affronta gli insulti di alcuni residenti e va a Casal Bruciato in visita alla famiglia rom assegnataria della casa popolare del Comune. Con lei il vescovo ausiliare e ildirettore della Caritas

La sindaca di Roma Virginia Raggi all’incontro con la famiglia di nomadi assegnataria della casa popolare a Casal Bruciato, alla periferia di Roma (foto Ansa di Massimo Percossi)

La sindaca Virginia Raggi ha deciso di andare oggi di persona nel rione di Casal Bruciato ad affermare il diritto di una famiglia rom (composta da padre, madre e 12 figli) ad andare ad abitare nella casa che le è stata assegnata dal Comune nel rispetto delle regole e che invece alcuni residenti, aizzati anche da Casapound, vorrebbero impedire che venisse assegnata. La sindaca ha compiuto questo gesto ben consapevole delle reazioni che vi sarebbero state, tanto che è stata scortata da un nutrito numero di agenti. E’ stata accolta da un gruppo di persone presenti sotto la casa popolare che l’hanno investita con insulti e invettive: “Buffona!”, “Non sei la nostra sindaca!”,  “Vergognati!”.  U a donna le addirittura urlato “Schifosa!”. Erano le stesse persone che ieri avevano inscenato  proteste di stampo razzista con frasi agghiaccianti, insulti e minacce rivolte ad una nomade e a sua figlia piccola che stavano rientrando a casa scortate dalla polizia.

La sindaca di Roma Virginia Raggi al termine dell’incontro con la famiglia di nomadi 

Per il pomeriggio sono state annunciate due manifestazioni contrapposte: da un lato CasaPound (contro i nomadi) e dall’altro i Movimenti per la casa.

La sindaca Virginia Raggi comunque è entrata nell’appartamento assegnato all famiglia di nomadi e ne è uscita poco dopo, nuovamente bersagliata dalle proteste dei manifestanti, he si sono abbandonati persino a pesanti insulti sessisti.

Questa famiglia – ha detto la sindaca – risulta legittima assegnataria di un alloggio. Ha diritto di entrare e la legge si rispetta. Siamo andati a conoscerli e sono terrorizzati. Abbiamo avuto modo di far conoscere questa famiglia ad alcuni condomini. Chi insulta i bambini e minaccia di stuprare le donne forse dovrebbe farsi un esame di coscienza. Non è questa una società in cui si può continuare a vivere”.

“Siamo spaventati, speriamo di resistere”, ha detto il capofamiglia al direttore della Caritas di Roma, don Ambarus, che era assieme alla sindaca. Il quale ha affermato: “Ci hanno detto che speravano iniziasse finalmente una nuova vita per loro dopo 20 anni nei campi. Stanno cercando di capire cosa succederà. Sperano di poter resistere”.

Il vescovo ausiliare di Roma, mons. Giampiero Palmieri, uscendo dalla casa assegnata alla famiglia rom ha detto: “Domani il Papa incontrerà il mondo dei rom, noi li abbiamo invitati la sera quando la chiesa di Roma incontrerà il Papa a San Giovanni. Non sappiamo se verranno, ma sono stati molto onorati dell’invito. Ora però sono molto spaventati”.

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