LA NUOVA EUROPA/ Il voto degli eurodeputati del M5s è stato decisivo per la elezione di Ursula von der Leyen, prima donna presidente della Commissione

Per la prima volta una donna guiderà la Commissione Europea: la tedesca Ursula von der Leyen è stata eletta al ruolo di successore di Jean-Claude Juncker con 383 voti a favore e  327 contrari. Decisivi  per superare il quorum di 374 voti sono stati  i 14 eurodeputati del Movimento 5 stelle mentre i loro colleghi della Lega hanno votato contro, insieme con i gruppi sovranisti.

A favore di Ursula von der Leyen si è espresso lo schieramento delle forze pro-europee rappresentato dal gruppo dei Popolari, dai Socialisti e democratici e da Renew Europe, i liberal-centristi di Macron, ma in maniera tutt’altro che compatta. Tra i tre gruppi sono infatti mancati oltre una settantina di europarlamentari, fra franchi tiratori, che hanno cercato di impallinare la candidata, e schede bianche. Nel luglio del 2014 Jean-Claude Juncker fu eletto con una maggioranza ben più ampia: 422 sì e 250 contrari.

“Mi sento molto onorata, la fiducia che riponete in me la riponete nell’Europa, un’Europa forte e unita da est a ovest, da nord a sud, pronta a combattere per il futuro invece che contro sé stessa”, ha detto subito dopo l’elezione la von der Leyen, che domani si dimetterà dal suo incarico di ministro della Difesa in Germania. “Il compito che dovrò affrontare pesa su di me ed il mio lavoro comincia adesso”, ha aggiunto, ringraziando tutti i membri del Parlamento europeo che l’hanno eletta.

Tra i punti del suo programma la lotta al cambiamento climatico, con la presentazione di una svolta verde per l’Europa nei primi cento giorni del suo mandato, un nuovo patto sui migranti ma con l’obbligo dei salvataggi in mare e la promessa di un salario minimo in tutti i Paesi Ue. Nel discorso fatto in mattinata, l’ultimo sforzo per convincere l’emiciclo di Strasburgo, von der Leyen aveva esordito ricordando la figura di Simone Veil, prima donna eletta presidente del Parlamento Ue, chiedendosi come oggi si possa perpetuare la sua visione. “Chi vuole indebolire questa Europa troverà in me una dura nemica”, ha poi avvertito, insistendo al contrario su un rafforzamento dell’Europa. Poi si è detta disposta a garantire una proroga della Brexit, “nel caso fosse necessario più tempo per motivi validi”, ricordando infine che sarà sua cura garantire la parità di genere nella sua Commissione.

Questi punti programmatici sono piaciuti a Cinquestelle, che perciò – dopo averla ascoltata – hanno deciso di votarla mentre i leghisti, loro alleati di governo in Italia, hanno votato contro, insieme con varie frange dei gruppi che si richiamano a popolari e socialisti.

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