La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina annuncia l’assunzione a tempo indeterminato di 84.808 insegnanti precari replicando a una squallida polemica di Salvini. Le regole per l’avvio dell’anno scolastico

La ministra all’Istruzione, Lucia Azzolina (Foto LaPresse di Andrea Panegrossi)

“Assumeremo a tempo indeterminato 84.808  insegnanti precari. Un grandissimo segnale di attenzione di questo governo. Ci saranno poi 11 mila Ata. Una bella notizia per la scuola“. Lo ha detto la ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, ieri sera nel corso della trasmissione “In Onda” su la 7, aggiungendo: “Ho avuto conferma di questa bella notizia circa un’ora fa. Il ministro Gualtieri ha dato il suo ok”.

Rispondendo poi all’ennesima squallida polemica sull’argomento lanciata da Salvini sul via libera del ministero dell’Istruzione all’assunzione di oltre 450 dirigenti scolastici, vincitori del concorso del 2017 (tra i quali c’è anche la ministra), Lucia Azzolina ha precisato: “Secondo voi il ministro dell’Istruzione ha il potere di bloccare una graduatoria? E’ l’amministrazione che assume. Ho partecipato a quel concorso nel 2017, ho fatto sacrifici per studiare, lavorando e preparando contemporaneamente le lezioni per gli studenti. Ho fatto tanti sacrifici e tanta gavetta, ho studiato moltissimo per quel concorso”.

Dall’help desk per le scuole, alle modalità di ingresso e uscita, all’igienizzazione degli spazi, fino all’impegno politico per il superamento delle ‘classi pollaio’, con l’intenzione di avviare un iter normativo  affinché venga fissato un tetto massimo sul numero di alunni nelle classi. È stato firmato ieri mattina dal Ministero dell’Istruzione e dalle organizzazioni sindacali il Protocollo per garantire l’avvio dell’anno scolastico in sicurezza. Il documento offre regole alle istituzioni scolastiche ed ha l’obiettivo di essere anche un punto di riferimento anche per studentesse, studenti e famiglie.

“Un accordo importante – commenta la ministra Azzolina – che contiene le misure da adottare per garantire la tutela della salute di studentesse, studenti e personale, ma anche impegni che guardano al futuro e al miglioramento della scuola come il contrasto delle classi cosiddette ‘pollaio’, una battaglia che porto avanti da tempo e che rappresenta per me una priorità”.

Il ministero dell’Istruzione provvederà ad “attivare la collaborazione istituzionale con il Ministero della Salute, il Commissario straordinario e l’Autorità garante per la protezione dei dati personali, affinché si dia l’opportunità di svolgere test diagnostici per tutto il personale del sistema scolastico statale e paritario, incluso il personale supplente, in concomitanza con l’inizio delle attività didattiche e nel corso dell’anno, nonché di effettuare test a campione per la popolazione studentesca con cadenza periodica”. Lo stabilisce il Protocollo per il rientro a scuola precisando che “saranno adottati i criteri di: volontarietà di adesione al test; gratuità dello stesso per l’utenza; svolgimento dei test presso le strutture di medicina di base e non presso le istituzioni scolastiche”.

Il protocollo stabilisce anche che per ridurre l’accesso di “visitatori” a scuola, lo studente potrà essere accompagnato “da parte di un solo genitore o di persona maggiorenne delegata dai genitori o da chi esercita la responsabilità genitoriale, nel rispetto delle regole generali di prevenzione dal contagio, incluso l’uso della mascherina durante tutta la permanenza all’interno della struttura”

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