La Lega a Pontida per la prima volta senza Bossi sul palco. E Salvini straparla. L’alt di Berlusconi

E’ un passaggio dell’intervento di Matteo Salvini Nel tradizionale raduno di Pontida della Lega Nord, per la  prima volta dopo 27 anni, il fondatore, Umberto Bossi, non è stato ammesso sul palco.  La decisione l’ha presa Salvini, che precisa: “A Pontida ci siamo tutti”, anche Umberto Bossi, “ma nei momenti eccezionali parla uno”. Dal canto suo, il Senatur ha fatto sapere di essere “abbastanza” arrabbiato per l’esclusione dalla scaletta degli interventi. “Salvini – dice ai giornalisti – mi ha detto che non voleva farmi fischiare, ma è un segnale che devo andarmene via”. Remissivo Maroni: “Che Umberto Bossi non abbia parlato al raduno mi dispiace perché Pontida è Bossi – dice il governatore della regione Lombardia -. La decisione l’ha presa il segretario Matteo Salvini. Per me Bossi a Pontida ha sempre diritto di parola”.

E il segretario ha parlato a ruota libera, proponendosi con sicumera come il  prossimo capo del governo italiano, arrivando ad annunciare: “Quando saremo al governo daremo mano libera agli uomini e alle donne delle forze dell’ordine per poterci difendere e riportare sicurezza onestà e pulizia nelle nostre città”. “Noi – ha ribadito – stiamo con le forze dell’ordine, stiamo con chi ci difende senza se e senza ma. Se su centinaia di migliaia di poliziotti, carabinieri, vigili del fuoco, forestali e agenti della polizia penitenziaria ce ne sono due che sbagliano, quei due e quei due soli, visto che hanno sbagliato, dovranno pagare fino in fondo”. Ed ecco in sintesi gli altri temi trattati da Salvini.

 GOVERNO – “Da oggi parte una lunga marcia per cambiare il Paese e andare al governo”, dice il segretario federale della Lega Nord. “L’anno prossimo – dice – saremo a Pontida con la Lega e il Centrodestra al governo e con l’Italia che riparte nel nome del lavoro, della sicurezza e della democrazia. Qualche giudice che vuole fermare un partito o finire sul giornale, magari rispondendo agli ordini di qualcun altro, non può mettere il bavaglio a un milione di militanti”.

A chi gli chiede come farà ora la Lega, dopo il sequestro dei conti bancari risponde: “Andiamo avanti senza soldi, aiutati dei cittadini. chiederemo aiuto agli italiani”. Quanto a Silvio Berlusconi, “non l’ho sentito, ma in questi giorni ho parlato poco al telefono”, aggiunge. E su un incontro con il leader di Forza Italia a settembre afferma: “Può essere, siamo solo a metà mese”.

LEGGE FIANO E MANCINO – Salvini ha annunciato che una volta al governo, “la legge Mancino e la legge Fiano le cancelleremo, perché solo in Unione sovietica processano le idee”. “Si comportano come in un regime”, aggiunge.

GIUDICI ELETTI DA POPOLO – Il segretario della Lega scalda poi i suoi militanti con una proposta di legge per “giudici eletti direttamente dal popolo“. “Devono solo dire sì o no”, dice il segretario della Lega Nord. Quanto al sequestro dei conti della Lega, proclama: “Se pensano di bloccarci rubando il frutto del nostro lavoro hanno sbagliato a capire, i giudici vadano a sequestrare i conti dei mafiosi in giro per l’Italia perché qui c’è gente per bene”.

BANCHE – Citando i casi di Banca Etruria e delle banche venete, Salvini commenta: “Quando andremo al governo, qualcuno di questi banchieri, di questi signori che oggi, dopo tutto quello che è successo, vanno in giro con l’autista, andrà in galera e sono i loro conti correnti che verranno sequestrati”.

VACCINI – Sulla questione dei vaccini obbligatori, Salvini afferma che “sono un regalo miliardario a qualche multinazionale” mentre “un Paese serio e un Paese libero che mette in vena dieci vaccini in poco tempo deve garantire esami gratuiti per-vaccinali”. Il segretario della Lega annuncia inoltre che una volta al governo, abolirà il decreto Lorenzin. Chissà che cos’altro inventerà fino al giorno delle elezioni politiche.

LA REPLICA DI BERLUSCONI – Una replica pacata ma netta a Salvini è arrivata da Berlusconi, che ha parlato a Fiuggi per la convention ‘L’Italia e l’Europa che vogliamo’ organizzata dal presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. “Il centrodestra – ha ribadito – l’abbiamo fatto noi. Le idee della Lega avranno sempre un posto dignitoso nei nostri programmi, ma, dobbiamo dirlo con onestà, il centrodestra in Italia lo abbiamo fatto noi e abbiamo sempre avuto noi il leader che dettava il programma e lo realizzava”.

Poi ha rivolto la sua attenzione alla sinistra e ai Cinquestelle.  “Nella sinistra ci sono lotte intestine mentre il partito ribellista dei 5 Stelle ha indicato come leader un signore (ndr: Luigi Di Maio) che io considero una bella meteorina della politica, che ha una bella faccia in tv, ma porta un bagaglio della nullità assoluta di quello che ha fatto. Nessuno di loro ha mai fatto alcunché di buono per sè e per la proria famiglia, non hanno mai lavorato”.

Nel governo di centrodestra, ha annunciato, ci saranno 12 ministri su 20 non politici perché non deve essere composto da professionisti della politica ma da protagonisti del mondo del fare, dell’impresa, della società e del volontariato di alto livello”. “Io ho messo questa soluzione in incontri con operatori economici e ha ottenuto il 72% dei consensi. Poi ho presentato questo programma dopo questi incontri a Salvini e Meloni” e hanno concordato. “Il nostro programma – ha aggiunto – è sempre quello di meno tasse per famiglie, partite Iva e imprese, in modo da dare più lavoro, secondo gli insegnamenti di Reagan e Thatcher. Siamo vicini con la Lega su flat tax, io sono al 25%”. “Condividiamo tutti i valori del Ppe…”.

“Non so se la Corte di Giustizia europea arriverà prima delle elezioni, ma io – assicura -parteciperò ugualmente alla campagna elettorale, come ho sempre fatto, con l’entusiasmo e la passione che conoscete”. E sulle prossime elezioni regionali in Sicilia:  “Qui dove abbiamo trovato finalmente un leader che ha riunito tutto il centrodestra, il centrodestra viene dato primo dai sondaggi e prevediamo una grande vittoria”.

Infine sui migranti:  “Oggi abbiamo un assaggio dell’immigrazione di massa, poca cosa di quello che potrebbe accadere. C’è solo un modo per fermare questo flusso: un grande piano Marshall per aiutare i Paesi d’origine. L’invito che lancio a tutti i Paesi: mettere somme importanti sul tavolo per lo sviluppo di questi Paesi”.

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