La guerra delle promesse e delle smentite tra Putin e Zelensky continua anche dopo la consegna ai russi dei 2700 combattenti asserragliati nell’acciaieria di Azovstal. Ancora vaghi e contraddittori i segnali di una trattativa

Si può fare oggi un aggiornamento sulla guerra in Ucraina per le novità intervenute nelle ultime 24 ore, ma le schermaglie comunicative dall’uno e dall’altro dei paesi in conflitto non aiutano ancora a comprendere quale potrà essere lo sbocco immediato della sanguinosa vicenda. Infatti dalla capitale ucraina arriva la notizia che i russi hanno intensificato le operazioni offensive e d’assalto per migliorare la situazione tattica soprattutto nelle regioni di Donetsk e Lugansk.                     

 Al tempo stesso il presidente ucraino Zelensky afferma che i russi dovranno sobbarcarsi il risarcimento dei danni provocati alle popolazioni con i loro attacchi indiscriminati ai centri abitati del suo paese. E nelle ultime ore i russi hanno bombardato 54 insediamenti,uccidendo 20 civili, danneggiando 105 edifici residenziali e 15 obiettivi civili tra cui un ospedale.

Il governatore di Lugansk, Gaidai, ha  riferito che a Severodonetsk è stata  colpita una scuola dove si nascondevano centinaia di persone e 3 sono morte.   

Mosca dal canto suo fa sapere di aver preso il controllo di Azovstal dopo che – ubbidendo alla direttiva impartita dal governo ucraino – si sono consegnati ai russi gli oltre duemila combattenti (alcuni gravemente feriti) che vi si trovavano asserragliati da tre mesi.   

Il ministro della Difesa russo, Shoigu, ha comunicato al presidente Putinla fine dell’operazione e la completa liberazione dell’acciaieria Azovstal di  Mariupol dai militanti ucraini“. Da Kiev è arrivato l’ordine ai combattenti di Azovstal di smettere di combattere. Lo aveva annunciato in un video-messaggio il comandante del battaglione Azov, Prokopenko, prima della  resa degli ultimi soldati ucraini asserragliati nell’ acciaieria.   Il comando militare superiore ha dato  l’ordine di salvare la vita dei 2439 soldati della nostra guarnigione e di smettere di difendere la città” di Mariupol, ha detto Prokopenko. Quest’ultimo è stato portato via “con un blindato speciale perché i residenti lo odiavano e volevano ucciderlo”, sostiene la Difesa russa. Shoigu, citato dalla Tass, sostiene che ” dal  16 maggio si sono arresi 2.439 nazisti del battaglione Azov e militari ucraini che erano bloccati nella fabbrica. Oggi, 20 maggio, si è arreso l’ultimo  gruppo di 531 combattenti“, ha riferito il portavoce del ministero della Difesa russo, Konashenkov. 

Oggi però Zelensky ha affermato ad un canale tv ucraino che la guerra in Ucraina può terminare solo con mezzi “diplomatici” , mentre i negoziati  tra Mosca e Kiev sono a un punto morto. La guerra sarà sanguinosa, si combatterà, ma si concluderà definitivamente  con la diplomazia“.  

 In un videomessaggio, Zelensky ha anche invitato gli alleati a “firmare un accordo per creare un meccanismo di confisca che consenta a chiunque abbia sofferto per le azioni russe di ricevere un risarcimento per le sue perdite”.

 

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