“LA FINE DEL DIVERSO”/ Confermata l’indiscrezione de “L’Altroquotidiano”: tra le tracce della prima prova scritta di maturità anche Pier Paolo Pasolini. Un tema ispirato dal libro di Michel Emi Maritato

di MARIO MEDORI/ Un ponte tra cultura, scuola e memoria. La prova di maturità 2025, come avevamo anticipato su ARTNews, rende omaggio a uno degli intellettuali più lucidi e irrequieti del Novecento italiano: Pier Paolo Pasolini. A ispirare una delle tracce più discusse e apprezzate dagli studenti per la prima prova scritta è stato “La fine del diverso”, il libro di Michel Emi Maritato, opera che ha inaugurato la “Giornata Italiana della Cultura” sotto l’egida del progetto “Pasolini 100”, alla presenza del professor Rino Caputo, uno dei massimi esperti dell’opera pasoliniana.

Il libro di Maritato. Il volume in questione, già oggetto di un ampio dibattito accademico e culturale, si distingue per una lettura profonda e coraggiosa della figura di Pasolini, definito non solo poeta e regista, ma soprattutto “eretico del presente”. Il libro ha il merito di restituire al grande pubblico, e oggi anche agli studenti, la complessità di un uomo che ha scelto di non piegarsi mai all’omologazione, pagando un prezzo altissimo per la sua coerenza intellettuale e umana.

“La fine del diverso”, uscito nel 2022, è diventato nel tempo uno dei testi di riferimento per comprendere la radicalità del pensiero pasoliniano. Michel Emi Maritato vi ricostruisce non solo la biografia dell’autore di “Petrolio”, ma anche l’impatto sociale, politico e morale della sua opera, evidenziando la sistematica esclusione di chi, come Pasolini, ha avuto il coraggio di “non appartenere”.

Nel silenzio spesso conformista della cultura contemporanea, l’ingresso di Pasolini tra le tracce della maturità segna un momento di discontinuità. Per molti studenti, è stato un invito a guardarsi dentro, a chiedersi cosa significhi davvero essere liberi. Perché, come ricorda Maritato nel suo libro: “Pasolini non fu profeta per vocazione, ma per necessità. In un mondo di maschere, fu volto”. Un volto che oggi torna a interrogarci, anche nei temi di maturità.

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