La crescita di Renzi, Padoan e Poletti: quella della disoccupazione e dell’impoverimento del Sud. E il “capo” convoca la direzione del Pd…

Padoan e PolettiREDAZIONE/ A giugno il tasso di disoccupazione cresce rispetto al mese precedente di 0,2 punti, arrivando al 12,7%. Lo rileva l’Istat nei dati preliminari. Nei dodici mesi il numero di disoccupati è aumentato del 2,7% (+85 mila) e il tasso di disoccupazione di 0,3 punti percentuali. Il tasso di disoccupazione giovanile sale al 44,2% a giugno e tocca il livello più alto dall’inizio delle serie storiche mensile e trimestrali, nel primo trimestre 1977.

Questi sono i dati della “crescita” annunciata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi e dai suoi ministri Padoan (Finanze) e Poletti (Lavoro). Effetto miracoloso del Jobs act?

Ma a completare il quadro sono arrivati i dati dello Svimez sull’impoverimento delle regioni meridionali: si scopre che il pil è di gran lunga al di sotto di querelo della Grecia e che l’andamento delle nascite è pari a quello di 150 anni fa, quando il Sud era fu indicato come “palla al piede” dell’Unità d’Italia. E ora si sta solo gonfiando di immigrati scaricati dalla navi delle varie nazioni europee che li vanno a raccogliere fin nelle acque libiche appena dai loro cellulari satellitari arriva l’Sos.

Roberto Saviano dalle colonne di Repubblica chiede al governo quando si decide ad intervenire. E Renzi convoca una riunione straordinaria della Direzione del Pd per il 7 agosto. Per dire che cosa? Che è colpa dei gufi o dei sindacati?!

La critica di Speranza.  “Le parole non bastano. Serve una sterzata all’azione di governo”, ha affermato l’esponente dei riformisti Pd, Roberto Speranza, primo firmatario di un’interpellanza sul Mezzogiorno, dopo i dati Svimez. “La situazione del Sud è intollerabile, ok discutere in Direzione Pd”, ma non basta. “Ci sono ancora da spendere 12 miliardi della passata programmazione 2007-2013 e siamo ancora al palo con quella 2014-2020!”.

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