La Cassazione cancella la condanna dell’ex sindaco Pd di Roma, Ignazio Marino, che fu defenestrato dal suo stesso partito

 Ignazio Marino all’esterno del Campidoglio in una foto Ansa di Angelo Carconi 

Assolto in Cassazione “perché il fatto non sussiste” l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino che era stato assolto in primo grado ma condannato in appello per il ‘caso scontrini’. I giudici della VI sezione penale hanno annullato senza rinvio la sentenza d’appello che lo condannava a due anni di carcere per aver usato la carta di credito del Comune di Roma in occasione di cene offerte ad ospiti nell’esercizio della sua attività di primo cittadino.

Sull’onda di quel processo il Pd sfiduciò e liquidò Marino decretandone la decadenza davanti a un notaio, dove l’allora presidente del partito, Matteo Orfini, indusse i consiglieri comunali del Pd, cui si unirono alcuni dell’opposizione, ad andare a sottoscrivere la sfiducia. Fu una pagina nera della politica e di quel partito, che pagò duramente questo comportamento nelle successive elezioni che portarono in Campidoglio la sindaca Raggi del M5s.

“Giustizia è stata fatta” ha commentato l‘avvocato Enzo Musco, difensore dell’ex primo cittadino. “Sono contento che il procuratore generale abbia integralmente sposato la nostra tesi difensiva e abbia ricordato a noi tutti l’autonomia della valutazione giuridica. Il che vuol dire che il giustizialismo politico – ha sottolineato – deve rimanere fuori dalle aule dei tribunali”.

L’avvocato Musco poi aggiunge una frecciata al M5s (che era all’opposizione) omettendo (per carità di patria?) che fu il Pd a defenestrare Marino. E afferma:  “Gli accusatori politici e materiali di questo processo, rappresentanti dell’attuale amministrazione comunale, erano gravemente in malafede e a tal proposito – ha aggiunto – invito a rivedere quel video di De Vito (presidente grillino del consiglio comunale, tuttora agli arresti con l’accusa di corruzione) pubblicato il 2 ottobre del 2015, dove si evincono le modalità con le quali si volevano acquisire i documenti contabili della Giunta Marino. Finalmente oggi è stato restituito l’onore che merita al professor Marino”.

Di tenore diverso il commento rilasciato all’Adnkronos dal predecessore di Marino, l’ex sindaco di destra Gianni Alemanno:  “Mi sembra una sentenza obiettivamente giusta. Condannare un sindaco per degli scontrini  sembra uno di quegli eccessi giustizialisti che finiscono solo per creare confusione intorno alle figure politiche. Tutto sommato mi sembra che sia giusto che Marino sia stato assolto”.

Il professore Ignazio Marino, noto clinico, è ritornato negli Stati Uniti ad esercitare la sua attività di docente ed è attualmente pro-rettore dell’Università di Filadelfia.

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