di FABIO CAMILLACCI/ La prima volta di Andrea Pirlo: prima conferenza stampa da allenatore della Juventus per l’ex campione del mondo azzurro. Il nuovo tecnico bianconero si è presentato in tenuta da campo e da solo; al contrario di quanto accaduto quando venne presentato come mister dell’Under 23. Voce bassa, come sempre, concetti brevi, chiari e diretti. In sintesi, Pirlo vuole una Juve simile a quella di Antonio Conte in cui giocò e vinse da calciatore. E poi un messaggio inequivocabile a Higuain: “Le nostre strade si devono dividere”.
Il calcio di Andrea Pirlo. Entrando nel dettaglio di quello che intende fare alla guida di Madama, il tecnico juventino ha spiegato: “Voglio riportare un po’ di entusiasmo, che è mancato nell’ultimo periodo. Voglio un calcio propositivo con grande padronanza del gioco. Ieri ai ragazzi ho detto solo due cose: dobbiamo avere sempre il pallone e quando lo perdiamo dobbiamo recuperarlo velocemente. Sono due concetti importanti a livello mentale, da fare entrare nella testa dei giocatori”.
Esiste un nuovo Pirlo alla Juventus? A questa domanda l’allenatore dei bianconeri ha risposto dicendo: “Abbiamo tanti campioni in rosa ma nessuno con le mie caratteristiche, verranno sfruttati per le loro peculiarità. Arthur è un bravo giocatore, lo abbiamo visto e ammirato nel Barcellona negli ultimi anni e con il Brasile, può giocare centrale o mezzala, può stare anche nei due. In fase di costruzione può ricoprire più ruoli, come tutti i giocatori di qualità”.
Tra passato e futuro. Pirlo poi ha precisato: “Non ho avuto tempo di pensare al passaggio dall’Under 23 alla prima squadra, è stato tutto molto veloce, mi sono buttato a capofitto, ma se ho fatto questa scelta è perché sono convinto di essere al posto giusto al momento giusto. Se sarò un predestinato in panchina dipenderà dai risultati. Sono molto convinto delle mie possibilità. Il modello tattico non è fisso, possiamo giocare sia a quattro che a tre, difendendo a quattro e impostando a tre. Punto a un calcio di rotazioni e alla gioia di recuperare il pallone, dobbiamo avere la voglia tenere la palla e recuperarla velocemente”.
La filosofia di Pirlo. A tal proposito il tecnico della Juventus ha detto: “Per portare entusiasmo bisogna lavorare, parlare con i giocatori, renderli partecipi e fargli capire il nostro nuovo modo di giocare. Lavoro sul campo ma tanto di rapporti umani e psicologici. Obiettivo è vincere, non è facile ma siamo qui per quello. Magari poter raggiungere voglia e coesione della Juve di Conte. Lo spirito deve essere quello, avevamo creato un gruppo pieno di valori, voglio riportare il dna del lavoro e del sacrificio”.
Le parole su CR7 e Dybala. Sui due fuoriclasse Pirlo ha chiarito: “Con Cristiano Ronaldo ci eravamo sentiti qualche giorno fa prima di iniziare, poi abbiamo fatto una chiacchierata ieri con gli altri, tra presente e passato. Avremo tempo di parlare degli aspetti tecnici. Dybala non è mai stato sul mercato, fa parte del progetto, per me è importante come tutti. La loro convivenza? I giocatori di qualità possono giocare insieme purché ci sia sacrificio e abnegazione da parte di tutti. Più giocatori di qualità ci sono e più ci sono possibilità di vincere, ma serve abnegazione da parte di tutti”.
L’addio a Higuain e il nuovo staff. L’allenatore della Juve poi ha concluso: “Io sono l’allenatore, è normale che voglia alcuni tipi di giocatori, sto parlando con la società ma non lo dico a voi. Con Higuain ho parlato, lo ammiro tantissimo, ha fatto un ciclo imperante qui ma abbiamo deciso che le strade si devono separare. Khedira è infortunato quindi vedremo quando starà meglio. La scelta di Tudor come vice è mia, avevo bisogno di un assistente con esperienza che avesse già fatto il primo allenatore da qualche parte, ma anche di un ex calciatore ed ex difensore, che avesse personalità nello spogliatoio. In più è juventino e quindi perfetto”. L’era Pirlo è ufficialmente cominciata.
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