Julian Assange arrestato nella sede dell’ambasciata dell’Ecuador a Londra. Accusato di pirateria informatica

Assange in una foto del 2016 di Maurizio Gambarini (Ansa) e – a destra – nella foto scattata al momento dell’arresto nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra da Vistoria Jones per l’AP

Il giornalista australiano Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, è stato arrestato nella sede dell’ambasciata dell’Ecuador a Londra dopo che dalla capitale dello stato centro-americano gli era stata revocata la concessione dell’asilo.

Assange è stato  portato in custodia alla stazione centrale di Scotland Yard, poi in tribunale, dove è stato riconosciuto colpevole di fronte alla Westminster Magistrates’ Court di Londra di aver violato i termini della cauzione nel 2012 per non essersi presentato allora

dal giudice ed essersi invece rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador. Per questo reato rischia una pena fino a 12 mesi di carcere nel Regno Unito (la sentenza sarà definita più avanti) in attesa che le autorità britanniche decidano anche sulla richiesta di estradizione presentata dagli Usa.

“Posso confermare che Julian Assange, 7 anni dopo essere entrato nell’ambasciata ecuadoriana, è ora sotto custodia della polizia per affrontare debitamente la giustizia del Regno Unito”, ha spiegato il ministro dell’Interno britannico, Sajid Javid. “Voglio ringraziare l’ambasciata dell’Ecuador per la sua cooperazione e la polizia per la sua professionalità: nessuno è al di sopra della legge”.

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