ITALIA SURREALE/ Reggio Emilia: con l’esonerato Luciano Spalletti in panchina, la Nazionale batte solo 2-0 la modesta Moldavia. E’ il simbolo di un calcio italiano allo sbando guidato dalla Figc di Gabriele Gravina

di FABIO CAMILLACCI/ In un clima davvero surreale al Mapei Stadium, l’Italia centra i suoi primi tre punti nel girone di qualificazione ai Mondiali del 2026 battendo 2-0 la modesta Moldavia. Un clima surreale dovuto soprattutto al fatto che non si era mai visto sulla panchina azzurra un commissario tecnico esonerato. Cose mai viste, ma, cose tipiche di una Figc allo sbando e senza autorità da quando alla guida c’è Gabriele Gravina. La Nazionale in queste penose condizioni è solo la punta di un iceberg-Sistema nel caos in tutte le sue componenti. Giustizia sportiva che non funziona o funziona a scoppio ritardato, arbitri mediocri, Var confusa come in nessuno dei principali campionati europei, vivai che non sfornano più campioni ma solo mezzi-giocatori, zero potere politico a livello internazionale e tanto altro. La lista è lunga.

La partita di Reggio Emilia. Dopo la figuraccia rimediata in Norvegia e costata la panchina al ct Luciano Spalletti, l’Italia ottiene il massimo col minimo sforzo contro la tenera compagine moldava. Come detto, questo successo serve solo a muovere la classifica nel Girone I finora dominato dai norvegesi che guidato a punteggio pieno con 12 punti. Il ct esonerato parte con un 3-5-2 che vede Ricci in regia, Tonali e Frattesi incursori di centrocampo e il tandem Raspadori-Retegui a guidare l’attacco con Cambiaso e Dimarco sugli esterni e Di Lorenzo, Bastoni e Ranieri a protezione di Donnarumma. Pronti via e gli azzurri tremano per il vantaggio firmato Nicolaescu, poi annullato per fuorigioco. Dopo una traversa centrata da Ranieri, è Raspadori al 40′ a portare avanti i nostri. Al 50′ raddoppia Cambiaso che finalizza una giocata di Orsolini. Stop, niente goleada: tristezza.

Il commiato di Luciano Spalletti. Al termine il commissario tecnico si è preso tutta la responsabilità dichiarando: “Chi fa l’allenatore della Nazionale non può avere alibi perché se vede che dei giocatori sono affaticati, deve cambiare. Ero convinto che loro potessero darmi quello che mi aspettavo, ma non è stato così. D’altra parte giocare a Oslo dopo un campionato così lungo ha sicuramente pesato così come il carico emotivo che quella partita ci ha offerto. Abbiamo faticato parecchio in questo finale di stagione”. E adesso si volta nuovamente pagina. In pole come successore c’è Sir Claudio Ranieri: il “fixer” per antonomasia, “l’aggiustatore”, il “normal one” che come Mr. Wolf di Pulp Fiction risolve problemi. Speriamo bene.

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