ITALIA, LA VITTORIA E’ DI RIGORE/ Ancora una notte magica: a Wembley gli azzurri battono 5-3 la Spagna dopo i tiri dal dischetto e volano alla finalissima di Euro 2020. Chiesa e Morata firmano l’1-1 di tempi regolamentari e supplementari

di FABIO CAMILLACCI/ L’Italia di Roberto Mancini al termine di una sofferta corrida durata 120 minuti, batte la Spagna ai calci di rigore e vola alla finalissima di domenica 11 luglio contro la vincente dell’altra semifinale Inghilterra-Danimarca. Intanto, godiamoci questo complessivo 5-3, considerando l’1-1 di tempi regolamentari e supplementari firmato dalle reti di Chiesa al 60′ e Morata all’80’.

Commoventi due momenti. Prima del match, quando durante il riscaldamento delle squadre la Figc ha chiesto e ottenuto di omaggiare Raffaella Carrà scomparsa di recente, facendo trasmettere la canzone “A far l’amore comincia tu” nella playlist musicale di Wembley; e dopo i rigori, quando Insigne e tutti gli altri azzurri hanno mostrato la maglia di Leonardo Spinazzola assente per la rottura del tendine d’Achille.

La partita. La mossa di Luis Enrique mette in difficoltà l’ItalMancini lasciando in panchina Morata per puntare sul “falso nueve” Dani Olmo. Senza punti di riferimento, la nostra difesa va in difficoltà; anche se di fatto la “Roja” nel primo tempo si rende pericolosa solo in un’occasione, strepitoso Donnarumma proprio su un tiro ravvicinato di Dani Olmo. Gli iberici non tirano mai in porta dalla distanza, anche perchè non hanno tiratori efficaci. Stesso copione nella ripresa: iberici a fare la partita tra grande palleggio e possesso palla. Ma il lampo di Chiesa ci porta in vantaggio. Morata entra e firma il pari.

Supplementari e rigori. Nei due overtime le “Furie Rosse” sprecano due clamorose palle gol. L’Italia invece continua a difendersi a oltranza e provando a fare male in contropiede. Così si va ai tiri dal dischetto. E dal punto di vista della legge dei grandi numeri e della cabala, dobbiamo dire che l’alternanza storica ci premia. Sesta volta ai rigori in un Europeo per la nostra Nazionale: nelle precedenti 5 occasioni si erano alternate gioie e delusioni. Partiamo male perchè il mediocre Unai Simon para il penalty di Locatelli. Sbaglia anche Dani Olmo che manda alle stelle. Poi Belotti e Moreno segnano, così come Bonucci, Alcantara e Bernardeschi. Donnarumma stoppa Morata e Jorginho ci manda in visibilio (nella foto: l’abbraccio all’italo-brasiliano).

La storica alternanza degli Eurorigori per l’Italia. Nel 1980 contro la Cecoslovacchia perdemmo la finalina per il terzo posto. Nel 2000 vincemmo la semifinale con l’Olanda: la famosa serie col cucchiaio di Totti a Van der Saar. Nel 2008 amarezza ai quarti proprio contro la Spagna. Nel 2012 fummo premiati nei quarti di finale opposti all’Inghilterra. Nel 2016 grande delusione con la Germania. Un’amarezza, una gioia: era il momento della gioia e così è stato. Terza finale per gli azzurri in un Europeo: dopo il trionfo del 1968, sono arrivate le delusioni del 2000 contro la Francia (1-2 con “golden gol” di Trezeguet) e del 2012 contro la Spagna (poker per la “Roja”). Domenica a Londra speriamo finalmente di alzare la regina, cioè la Coppa Europa, 53 anni dopo il trionfo di Roma.

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