INTERVISTA A EDOARDO BENNATO/ Il cantautore napoletano si racconta e sogna ‘un’isola che non c’è’ per il 2024: “Tra cambiamenti climatici, guerre, violenza e femminicidi, bisogna davvero trovarla quest’isola”

di FRANCESCA CAPRI/ Torna il 20 gennaio prossimo, al Teatro Cinema Galleria di Legnano, il cantautore che da quarant’anni immortala con le sue canzoni il mondo odierno, fatto di buoni e cattivi, sbeffeggiando i potenti, inneggiando alla forza umana delle persone comuni, senza mai dimenticare il più classico tra i sentimenti ispiratori di ogni artista: l’amore. Edoardo Bennato ci fa volare alto con un concerto live ad alto contenuto Rock&Blues proponendo i suoi brani più celebri e una selezione di nuove canzoni tratte dall’ultimo album “Non c’è”. Dal 1980, quando riempì San Siro, il 19 luglio di quell’anno, Bennato fu il primo artista italiano a registrare un’affluenza di oltre 50.000 spettatori allo stadio.

Edoardo Bennato, le sue canzoni continuano a rimanere nel cuore e nella testa della gente. Come spiega questo eterno successo?

“Quello di San Siro fu l’ultimo di 15 concerti che feci negli stadi di tutta Italia, per quanto riguarda il perché le canzoni siano nel cuore di così tante persone, credo dipenda dal fatto che si intuisce che hanno una forza anche oggi, per le tematiche trattate all’interno di esse, ancora attuali”.

‘Un giorno credi di essere giusto e di essere un grande uomo, in un altro ti svegli e devi cominciare da zero’. Quante volte le è successo di ricominciare da zero?

“Ogni giorno per me significa ricominciare da zero. Il passato è un dato di fatto ma a me intriga più il presente e anche il futuro, ciò spiega perché riparto come se fosse la prima volta, con lo stesso entusiasmo e impegno di quando ho iniziato”.

Cosa pensa della musica di oggi? Le sue canzoni hanno un’anima e parlano di sentimenti veri, come favole, lei vende sogni in musica e lo fa nel suo stile rock, alternato al blues e al folk. I suoi testi restano dentro. Cosa deve avere oggi una canzone per restare senza essere dimenticata?

“Non ne ho la più pallida idea! Io scrivo le canzoni e tratto argomenti che ritengo importanti per me, poi ho avuto e ho ancora, la fortuna che piacciono alle persone che le ascoltano. Non credo esista una ‘ricetta’, altrimenti tutti l’adopererebbero per arrivare al successo. Inoltre, il rock per me non è solo uno stile musicale ma un vero e proprio modo di vivere, forse anche una religione”.

Edoardo Bennato lei continua a solcare i palchi offrendo esibizioni energiche e esaltanti. Tra le tante cose che la musica pare avergli dato c’è anche l’eterna giovinezza; da dove prende la sua ispirazione e la sua forza?

“Come ho detto nasce tutto dalla voglia di rimettersi in gioco ogni giorno, a non “dormire sugli allori”. Ho sempre fatto così”.

‘Chi coglie il fiore impazzirà. Farà per te qualunque cosa. E tu sorella e madre e sposa. E tu regina o fata tu. Non puoi pretendere di più…E forse è per vendetta. E forse è per paura. O solo per pazzia. Ma da sempre. Tu sei quella che paga di più’. Queste parole della sua canzone “la Fata” parlano della donna vista come oggetto di un amore possessivo. La Fata, a dispetto dei suoi poteri magici, non sembra aver potere alcuno contro chi vuole utilizzarla a proprio piacimento. Alla luce delle terribili cronache di questi ultimi giorni, dei tanti femminicidi, che appello vuole fare alle giovani generazioni che si avvicinano all’amore e a una donna? Considerando anche che lei ha una figlia femmina.

“Nella fata denunciavo la condizione femminile ma non solo, anche nella canzonetta “le ragazze fanno grandi sogni” in cui mi rivolgo ai maschi, a noi che arranchiamo nel ruolo in cui crediamo di essere relegati, io immagino un mondo in cui l’universo femminile ricopra, sempre più, un ruolo importante nella vita pubblica ed associativa e che, finalmente noi maschi, riusciamo ad ‘aggiornare’ il nostro comportamento e soprattutto diamo rispetto e solidarietà a chi ci ha donato la vita”.

Edoardo Bennato lei torna live al Galleria con un concerto denso di Rock&Blues. Ascolteremo i suoi brani più celebri e le novità tratte dall’ultimo album “Non c’è”. Le piace esibirsi al Galleria di Legnano e com’è il suo approccio con il pubblico di oggi?

“Chi viene ad un mio concerto sa che vede uno spettacolo ad alto contenuto Rock&Blues con video che servono a dare maggior forza ai testi delle mie canzonette; mi piace il Galleria ma mi sarebbe anche piaciuto suonare quando si svolge il Palio delle contrade che mi pare si faccia a maggio”.

Cosa sogna lei, eterno ironico sognatore, per il 2024? È ancora alla ricerca della sua isola che non c’è?

“L’isola che non c’è è un concetto che ha a che fare con l’utopia, allo stato in cui l’umanità è giunta negli ultimi tempi, tra cambiamenti climatici, guerre e quant’altro, a questo punto bisogna davvero trovarla quest’isola, non c’è più tempo da perdere è questo l’augurio che faccio per tutti quanti noi, per il 2024”.

Ad affiancare Edoardo Bennato sul palco ci sarà la BeBand, la formazione storica che lo segue ormai da anni. Edoardo Bennato: chitarra, armonica, tamburello, kazoo. Giuseppe Scarpato: chitarre. Gennaro Porcelli: chitarre. Arduino Lopez: basso. Raffaele Lopez: tastiere. Roberto Perrone: batteria, percussioni. Per info e orari: www.teatrogalleria.it. Oppure  www.ticketone.it. Buon divertimento!

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