INSALATA RUSSA 2.0/ I rigori dopo tanto tempo sorridono all’Inghilterra. Nei quarti i “Leoni” sfideranno la sorpresa Svezia. Già, proprio quella Svezia che eliminò l’Italia al playoff

di FABIO CAMILLACCI/ Emozioni e sorprese a raffica a Russia 2018. Gli ottavi di finale vanno in archivio con un bilancio più che positivo: solo 3 gare su 8 finiscono con tempi supplementari e rigori. Complessivamente, c’è stato un grande equilibrio. Le squadre nonostante il caldo afoso hanno dato il massimo senza fare calcoli: se la sono sempre giocata a viso aperto. Lo spettacolo insomma non è mancato e questo Mondiale senza Italia prosegue ad appassionare anche gli italiani, calciofili e non. L’ultima partita al cardiopalma in ordine di tempo è stata Colombia-Inghilterra finita 4-5 per i britannici dopo i calci di rigore. Ai quarti i “Leoni della Regina” adesso sfideranno la Svezia “ammazza-Italia” nei playoff per questi campionati del mondo (sabato 7 luglio alle 16 a Samara). Contro i sudamericani, allo Spartak Stadium di Mosca, il solito Harry Kane sblocca il match su rigore, ma, al 93′ arriva il pari di un altro abbonato col gol, Jerry Mina: l’obelisco colombiano che nel Barcellona fa la riserva a Umtiti, svetta sui piloni inglesi e segna la sua terza rete in questi Mondiali. Niente male per un difensore. Si chiudono 1-1 anche i due tempi supplementari, dal dischetto poi Kane e compagni sono più precisi: il mediocre attaccante milanista Bacca sbaglia il quinto penalty, Dier no e “i Cafeteros” vanno fuori. L’Inghilterra sfata così uno storico tabù: dopo 6 volte di fila, al 7° tentativo riesce a vincere la lotteria dei rigori. Ora gli uomini di mister Southgate, l’allenatore col gilet, possono sognare in grande. Complimenti all’uragano Harry Kane ora capocannoniere con 6 sigilli (nella foto Afp: tutta la gioia britannica).

Svezia-Svizzera 1-0, il talentuoso Forsberg manda gli scandinavi ai quarti contro l’Inghilterra. Il numero 10 svedese segna nella ripresa il gol che elimina la Nazionale dell’ex tecnico laziale Petkovic (decisiva però la deviazione di Akanji). Il classico episodio che decide una partita combattuta ma bruttaCantano e ballano i tifosi in maglia gialla: non sono numerosi quanto i brasiliani che avevano invaso San Pietroburgo qualche giorno fa, ma si fanno sentire e ne hanno tutte le ragioni. La Svezia continua la sua corsa, approda ai quarti del Mondiale dopo aver aperto un partita chiusa a chiave fin dall’inizio. E stavolta l’eroe è Forsberg (seguito dal d.s. della Roma Monchi), che ha portato in vantaggio gli scandinavi al 21′ del secondo tempo e ha avuto anche il merito di sigillare il risultato respingendo sulla linea un tiro deviato da Lustig. È uscito acciaccato dopo aver fatto tutto quello che poteva fare per trascinare i suoi dove nessuno avrebbe mai immaginato. Nessuno tranne il c.t. Andersson, che alla vigilia aveva detto: “Continuino pure a sottovalutarci se vogliono, noi abbiamo un piano preciso e lo seguiremo”. E questo storico traguardo per la Svezia arriva senza il grande Ibrahimovic lasciato a casa per puntare sul gruppo. I fatti hanno dato ragione al c.t. e alla Federcalcio scandinava. Inevitabilmente, in Italia si è scatenato il solito stucchevole dibattito. Se la Svezia ha raggiunto i quarti del Mondiale allora la nostra Nazionale forse non è così scarsa e “Ace” Ventura non ha sbagliato tutto. Oppure: peccato, fossimo andati noi ora saremmo ai quarti. Ma per cortesia, finitela che avete stancato. Forse non sapete che il calcio è come la storia, non si fa con i se e con i ma. Basta pensare all’Italia che non c’è e godiamoci questi quarti di finale: Francia-Uruguay, Russia-Croazia, Belgio-Brasile e Inghilterra-Svezia. Tutti possono sognare a Russia 2018. Fuori i secondi.

Mondiale pazzo: il Giappone contro il Belgio prima sogna, poi fa “harakiri”. Per i Diavoli Rossi nei quarti c’è il Brasile che elimina il Messico. Neymar: gol, sceneggiate e Real

di FABIO CAMILLACCI/ E’ un Mondiale di calcio sempre più imprevedibile, un Mondiale pazzo. Il Belgio, candidato a entrare tra le prime 4 di Russia 2018, ha rischiato di essere eliminato dal Giappone. Nipponici clamorosamente scatenati dal punto di vista tecnico e fisico: instancabili per 90 minuti più recupero nonostante le alte temperature di questa estate russa. La Nazionale del Sol Levante nella ripresa si porta di colpo sul 2-0 con due reti di ottima fattura, sfruttando anche le incertezze della fragile difesa belga. Le firme sono di Haraguchi e Inui (splendido gol il suo). I “Diavoli Rossi” però non mollano e aiutati da episodi di gioco favorevoli riescono a rimettersi in carreggiata: 2-2 grazie a un vero e proprio jolly pescato di testa da Vertonghen e ad un’altra zuccata di Fellaini. Poi, in “zona Cesarini”, quando si profilano i tempi supplementari arriva la bella azione dei belgi finalizzata dall’ottimo Chadli che sfrutta un velo di bomber Lukaku, stasera con le polveri bagnate. Applausi al Giappone per tutto, anche per la dignità dimostrata nella disperazione al fischio finale. Migliore in campo proprio Nacer Chadli 29enne di origini marocchine centrocampista esterno del West Bromwich Albion, club appena retrocesso nella Serie B inglese. Domanda: ma perché nessuna squadra italiana si interessa seriamente a un giocatore di qualità e quantità come Chadli? Risposta: perchè in Italia purtroppo siamo specializzati nell’acquisto di “bidoni” per accontentare le voglie economiche di procuratori e intermediari vari (nella foto Epa: festa belga al gol di Fellaini).

Brasile “joga bonito”. I verdeoro del “professor” Tite crescono partita dopo partita accreditandosi per il trionfo finale. Tre aspetti su tutti a oggi mettono i brasiliani in pole: la straordinaria rosa, attaccanti e mezzepunte in grado di segnare in qualsiasi momento e una difesa solida (il portiere romanista Alisson finora ha incassato solo una rete in 4 gare). Il mediocre Messico ci mette l’anima nei 35 gradi di Samara, ma, è soltanto il portiere Ochoa a tenere a galla la compagine guidata dal “professor” Osorio. A proposito di professori e scienziati del calcio, finalmente Tite ha capito che il calcio è una cosa semplice se hai fenomeni del genere in squadra; basta saperli schierare e utilizzare nella maniera giusta, senza ricorrere a tatticismi esasperati. Giocatori di classe come Neymar, Coutinho, Gabriel Jesus, Willian (oggi migliore in campo) e compagnia cantando, vanno fatti giocare in modo che possano esprimere al massimo le loro enormi potenzialità. Peraltro, questo è un Brasile molto europeo non solo “joga bonito”. E’ un Brasile tosto ed equilibrato, che non perde la calma e risolve le partite con grande pazienza senza allungarsi o sbilanciarsi come accadeva in passato. Quando accelera, la “Selecao” mette paura. Inevitabile il netto 2-0 al Messico che di fatto non tira mai in porta nonostante il grande impegno. Apre Neymar su straordinaria azione di Willian, raddoppia Firmino: un altro fenomeno che fin qui è sempre partito dalla panchina.

“O’Ney” si, ma solo dal punto di vista tecnico. A proposito di Neymar: la smetta di rotolarsi ripetutamente sull’erba appena subisce un fallo. E’ vero che i messicani lo martellano ma è anche vero che “O’Ney” ancora una volta esagera con le simulazioni di dolore, come rimarcato in un video social dal grande Eric Cantona. Il talento verdeoro, come tutta la squadra, cresce partita dopo partita, ma farebbe bene a mettere da parte oltre alle esagerazioni quando subisce fallo, anche l’atteggiamento da bullo di periferia che lo caratterizza: segna al Messico ed esulta portandosi il dito alla bocca come a dire “zitti tutti” in risposta alle critiche. Complessivamente deve crescere ancora moltissimo per arrivare ai livelli di Ronaldo e Messi. Intanto, una voce clamorosa di mercato: il Real Madrid per lui sarebbe pronto a investire l’incredibile cifra di 310 milioni di euro. Ormai siamo alla follìa pura: mercato sempre più impazzito.

Si delinea il quadro dei quarti di finale. In attesa di Svezia-Svizzera e Colombia-Inghilterra (le vincenti si sfideranno sabato 7 luglio alle 16), al momento è questo il programma delle sfide tra le prime 8 del mondo: si parte venerdi 6 luglio con Uruguay-Francia alle 16 (quasi impossibile il recupero di Cavani per gli uruguagi, lesione al gemello per il “Matador”) e Brasile-Belgio alle 20. Mentre sabato 7 luglio alle 20 si gioca Russia-Croazia. Mancherà pure l’Italia, ma questo Mondiale più lo seguiamo da vicino e più ci piace.

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