INSALATA RUSSA/ L’ItalCroazia fa la storia. Con i gol di Perisic e Mandzukic i croati volano in finale contro la Francia. L’Inghilterra non sfata il tabù

di FABIO CAMILLACCI/ Impresa Croazia al Mondiale. Uno Stato di appena 4 milioni di abitanti, uno Stato che calcisticamente esiste solo dal 1993, uno Stato che domenica prossima vivrà un sogno unico: la finalissima per diventare campione del mondo. Incredibile. C’è anche questo tra la bellezza e l’imprevedibilità di Russia 2018, oltre alla firma degli “italiani” Perisic (Inter) e Mandzukic (Juventus). Perisic peraltro il migliore in campo. La Croazia dal 1993 regala tanti grandi giocatori a questo gioco meraviglioso: ora, finalmente, rende omaggio al suo campione più grande, capitan Luka Modric lanciandolo verso la conquista del prossimo “Pallone d’oro”. Ma prima c’è da vincere l’ultimo atto contro la Francia che parte con i favori del pronostico: è la rivincita della semifinale di France ’98 (2-1 transalpina con doppietta in rimonta di Lilian Thuram, un difensore), finora il massimo risultato raggiunto dai croati ai Mondiali. Ma oggi, il record di 20 anni fa (terzo posto finale), è stato frantumato da questa straordinaria Croazia, una squadra ricca di talento: Inghilterra sconfitta 2-1 ai tempi supplementari (nella foto Getty: Mandzukic e Perisic festeggiano).

Inghilterra, la maledizione continua. Discorso totalmente diverso per “i Leoni di Sua Maestà”. La squadra di Southgate viene rimontata dopo il gran gol di Trippier su calcio di punizione e andrà a San Pietroburgo per disputare la “finalina” di consolazione per il terzo posto contro il Belgio, l’altra bella sopresa di questa rassegna iridata. Sono giovani, hanno futuro, ma questo sembrava davvero l’anno buono dopo 52 anni di astinenza (unico trionfo ai Mondiali dei britannici nel 1966 in casa). Sfatato il tabù dei rigori negli ottavi contro la Colombia, Kane e compagni non sono riusciti a esorcizzare la maledizione semifinale. A proposito di Harry Kane, stasera più che “Hurricane” sembrava un debole refolo di vento. E’ stanco il bomber del Tottenham, è stanco come altri giocatori arrivati alle semifinali dopo una stagione lunga e logorante. Ma Kane, con 6 gol nel carniere, difficilmente non vincerà il titolo di capocannoniere di Russia 2018. Magra consolazione. Solo il belga Lukaku in teoria può raggiungerlo visto che è a quota 4. I “maestri del calcio” (solo perchè hanno inventato questo sport), restano dunque ancora una volta a bocca asciutta. Un solo Mondiale, nemmeno un Europeo in bacheca e tanti fallimenti. Niente calcio please, siamo inglesi. Stavolta, dopo il vantaggio, hanno fallito il raddoppio con lo spento Kane, poi sono crollati. Il solito vecchio limite. Un limite che a quanto pare non hanno più i plavi: fallivano sempre quando erano Jugoslavia, nonostante tanti grandi calciatori. Ora, almeno i croati, sono cresciuti anche calcisticamente.

C’è un pizzico di Italia nello storico risultato raggiunto dalla Croazia. L’abbiamo chiamata ItalCroazia perchè contro i britannici sono stati decisivi come detto Ivan Perisic e Mario Mandzukic. Pertanto, nella settimana del riscatto della Serie A segnato dall’arrivo di Cristiano Ronaldo, show degli “italiani” al Mondiale. Ergo, non c’è solo CR7 nel nostro massimo campionato. L’interista pareggia, lo juventino sentenzia nel secondo tempo supplementare (assist di testa dello stesso Perisic). Nonostante la sconfitta, merita gli applausi anche l’Inghilterra del c.t. col gilet Southgate. Grande corsa, forza fisica, agonismo e qualche bel talento. Gli inglesi non disperino, sono cresciuti e hanno posto le basi per un grande futuro a livello di Nazionale. L’Inghilterra è una squadra giovane che farà benissimo agli Europei del 2020 e ai Mondiali del 2022. Come per Belgio, Francia e Croazia, la semina è stata buona. Poi lo sappiamo, c’è chi raccoglie i frutti subito e chi deve attendere. Come Francia-Belgio, anche Croazia-Inghilterra è stata una gran bella partita: una gara piena di occasioni e colpi di scena. Croazia che ancora una volta dimostra di non arrendersi mai, una Croazia che risorge e che sfonda per vie esterne. E ora la Francia, domenica


sempre al Luzhniki di Mosca alle 17 ora italiana. Mondiale, ultimo atto.

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Francia: da principessa ad aspirante regina. I “Bleus” volano in finale e sognano. Il Belgio dei talenti cade sul più bello. Ora Croazia-Inghilterra

di FABIO CAMILLACCI/ Francia-Belgio, forse la partita più bella e combattuta di Russia 2018; sicuramente la vera finale anticipata di questo Mondiale, il match col più alto tasso tecnico in campo. Tanti giocatori di classe sopraffina da una parte e dall’altra per un valore complessivo di circa un miliardo e mezzo di euro (la maggior parte gioca nella Premier League). La spuntano i “Bleus” di Deschamps per 1-0 grazie a un’incornata di Umtiti su calcio d’angolo (nella foto Ap: l’esultanza di Umtiti). I belgi pagano la marcatura a zona: è sempre un suicidio sportivo marcare a zona sui calci piazzati. E il centrale di colore del Barcellona brucia così uno dei “Cugini di campagna” del Belgio, Fellaini. E’ l’episodio che decide la sfida tra le due squadre più belle e più forti dei Mondiali; ma direi anche le due squadre che hanno dimostrato di avere ancora birra nelle gambe. Per entrambe, una rosa ampia a livello di qualità e duttilità degli interpreti. Applausi per il sottovalutato e a volte contestato Deschamps che porta i “Galletti” alla finalissima di Mosca e adesso ha l’opportunità di entrare nel club di Zagalo e Beckenbauer: gli unici due ad aver vinto il Mondiale prima da giocatore e poi da commissario tecnico. Complimenti anche al c.t. dei belgi; stasera però Martinez ha fatto alcuni errori sopratutto nelle sostituzioni dopo il vantaggio transalpino, e così la macchina da gol belga si è inceppata restando a secco.

La partita di San Pietroburgo alla lente d’ingrandimento. Tante le cose belle di Francia-Belgio. Le grandi parate dei portieri Lloris e Courtois, le straordinarie giocate alla velocità della luce del talentuoso Mbappè: il 19enne attaccante francese (20 anni a dicembre) si candida seriamente al prossimo “Pallone d’oro” insieme ad altri campioni ammirati a Russia 2018. Mentre tanti calciatori belgi perdono il treno per il prestigioso riconoscimento istituito nel 1956 dalla famosa rivista sportiva francese “France Football”. L’altra semifinale Croazia-Inghilterra ci dirà se su quel treno ci salirà il croato Modric o l’inglese Harry Kane, altri potenziali candidati. Tornando a Francia-Belgio, va detto che è stata una bellissima sfida tra due scuole calcistiche in forte ascesa, come lo era la scuola tedesca a Brasile 2014. I vivai francesi e belgi da un po’ di anni sfornano giovani giocatori di grande talento che vanno a giocare presto in campionati difficili e prestigiosi come la Premier League. Giovani calciatori di talento subito pronti per giocare con i grandi. Insomma, l’opposto di quanto accade in Italia.

L’altra semifinale: Croazia-Inghilterra alla Luzhniki Arena di Mosca. Come per Francia-Belgio, fischio d’inizio alle 20 anche per la partita che designerà l’altra finalista di questi Mondiali. Croati senza l’ex Genoa Vrsaljko oggi all’Atletico Madrid; un’assenza che sulla fascia destra si farà sentire. Chi sfiderà la Francia in finale? La sorprendente Croazia, compatta e piena di talento o la coriacea Inghilterra del c.t. col gilet Southgate e del capocannoniere Kane, detto l’uragano? Una cosa è certa, sarà una partita equilibrata e incerta fino all’ultimo. Un po’ come Francia-Belgio. Sì perchè alla fine, anche grazie alla Var, sono arrivate tra le prime quattro, le quattro squadre che hanno meritato di più. E’ stato il campionato del mondo delle sorprese, delle eliminazioni eccellenti e dei colpi di scena ma il verdetto del campo ha rispecchiato la realtà e i valori espressi. Ora, vinca il migliore.

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Verso la finale di Mosca, prima tappa: Francia-Belgio. Giallo in casa transalpina, Deschamps guarda e passa. Martinez studia come far scatenare i “Diavoli rossi”

di FABIO CAMILLACCI/ A Russia 2018 tutto pronto per la prima semifinale: Francia-Belgio a San Pietroburgo. Ma un giallo scuote la vigilia: che cosa è successo a Mbappé (foto a sinistra), che non si è visto al campo d’allenamento? Didier Deschamps è lapidario: “Proprio niente. Ho risparmiato quattro giocatori in allenamento, ma ci saranno tutti”. Suspense subito stroncata dunque. Mentre tiene tutti col fiato sospeso la scelta del c.t. dei belgi Roberto Martinez: pare stia preparando una formazione ultraoffensiva per vincere e volare alla finalissima di Mosca contro la vincente di Croazia-Inghilterra. Il c.t. francese però non si preoccupa, prepara le contromisure e dichiara: “Il Belgio non è arrivato fin qui per caso, non mi fido. Potrebbe cercare di ripetere la partita che ha fatto contro il Brasile, un piano minuzioso, e dobbiamo essere pronti a fermarlo”. Un piano per far fronte a una trappola raffinata già sfoderata dai belgi contro il Brasile? Martinez a tal proposito precisa: “E’ stata una gara entusiasmante sul piano tattico. Dovevamo cercare di prevedere tutto nei minimi dettagli e lo abbiamo fatto bene. E’ stato eccitante e rischioso”. Rischioso come un giallo, appunto.

“Diavoli rossi” scatenati. Al di là del piano tattico rischioso, il commissario tecnico del Belgio Martinez nella conferenza stampa della vigilia è un fiume in piena: “Ho ricevuto da Wilmots un’eredità importante, un lavoro ben fatto che io e i giocatori abbiamo sfruttato bene. Sto cercando di alzare ancora il livello. A Wilmots brucia ancora quel gol che gli hanno annullato nel 2002 fermando il cammino del Belgio proprio contro il Brasile. Magari vincere la coppa dopo aver battuto la Seleçao nei quarti sarebbe un modo per ricompensare anche lui. Finalmente siamo maturati. Questa è una generazione che può togliersi delle soddisfazioni perché ha avuto il coraggio di lasciare casa e andare all’estero. E’ stato un sacrificio, ma adesso se ne giova tutto il movimento calcistico. Anni fa conoscevano solo Kompany, ora siamo cresciuti tutti”. Una generazione dorata quella belga, proprio come quella francese. La Francia però oltre alla classe e alla rosa ampia ha tanta esperienza e per questo nei pronostici rimane la favorita. Ma attenzione a questo Belgio. Il Mondiale in terra russa ha sovvertito molti pronostici finora (nella foto in home page: Fellaini).

Altre curiosità su Francia-Belgio. Questa sfida in semifinale vedrà di fronte due Nazionali vicine di casa, unite in parte dalla lingua, non molto dallo stile. Deschamps è stato accusato più volte di difensivismo, ma la tattica fin qui ha pagato e ha lasciato la Francia unica grande al tavolo con tre outsider. Infatti, l’Inghilterra non arriva in finale dal 1966, quando poi conquistò il suo unico titolo iridato tra le mura amiche; la Croazia non ci è mai arrivata; il Belgio invece è arrivato in semifinale soltanto nel 1986 in Messico senza però riuscire ad andare oltre. Gialli e sorprese a questo Mondiale.

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