INCUBO INFINITO/ Italia, non ci resta che piangere. Azzurri battuti dal Portogallo privo di CR7. L’ItalMancini ora rischia di retrocedere nella serie B della Nations League

di FABIO CAMILLACCI/ Non c’è verso di rialzarsi: è un incubo infinito quello della Nazionale azzurra. Dopo la clamorosa e storica mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018, siamo già quasi fuori anche dalla neonata Nations League, nonostante un “gironcino” morbido con Portogallo e Polonia, due squadre che hanno deluso proprio agli ultimi campionati del mondo di calcio. Lusitani oltretutto privi di Cristiano Ronaldo che ha chiesto alla Federcalcio portoghese di essere esentato da questo inizio di Nations League. D’altronde, perchè stupirsi? “Chisti simu” dicono a Reggio Calabria: questi siamo amici sportivi. Sono finiti i tempi delle vacche grasse per il nostro mondo della pedata, sono finiti e lontanissimi i tempi in cui potevamo permetterci il lusso di lasciare a casa uno tra Totti, Baggio e Del Piero. Il c.t Roberto Mancini una settimana fa aveva lanciato l’allarme invitando i club a far giocare i giovani calciatori italiani. Il problema è che i nostri vivai da anni non solo non sfornano fuoriclasse, ma, nemmeno ottimi giocatori, giocatori in grado di prendersi la scena a livello nazionale e internazionale. I motivi di questa crisi sono tanti, troppi. A partire dal marcio e dall’incompetenza che alligna nelle istituzioni calcistiche. Basta guardare quello che sta accadendo col caos dei campionati di B e C. Per non parlare dei tanti fallimenti di club, dei bilanci truccati, delle plusvalenze, delle comproprietà abolite, della “finanza creativa” fatta per aggirare le regole, degli “stadi finti” come quello che vorrebbe fare la Roma americana lottando contro i mulini a vento, e potremmo continuare a lungo.  Pertanto, la colpa non è di Ventura, di Tavecchio, di Mancini o dell’attuale commissario straordinario della Figc Fabbricini: la colpa è di tutti, del sistema intero. Un “Sistema Calcio Italia” da azzerare e rifondare. Mission impossible? Si perchè prima bisognerebbe rifondare un Paese Italia che fa acqua da tutte le parti e cade a pezzi.

A Lisbona, Italia dominata dal modesto Portogallo. Seguo il calcio ormai da più di 40 anni e non ho mai visto i lusitani dominare così una selezione di pari grado. Cose mai viste allo stadio Da Luz: ci batte una rete di André Silva e ci salva da un risultato più pesante solo il giovanissimo portiere Gigio Donnarumma, unica nota lieta di una serata disastrosa. Donnarumma da 7, tutti gli altri sotto la sufficienza. Si avete capito bene: gol vittoria di Andrè Silva che la stagione scorsa col Milan non riusciva a inquadrare la porta; pagato uno sproposito (più di 40 milioni di euro versati al Porto) dalla strana coppia rossonera Fassone-Mirabelli, etichettato come “bidone” e quindi girato per disperazione in prestito al Siviglia dal nuovo d.s. milanista Leonardo. Questa Italia è capace di rigenerare anche pseudo-bomber come Andrè Silva. Mini-bilancio per l’ItalMancini: un punto in due gare e serie B della Nations League più vicina. Sarebbe l’ennesima onta per il nostro calcio. Abbiamo altre due partite (in Polonia e in casa col Portogallo) per evitare tutto ciò. Però, se non tiri in porta e prendi sempre almeno un gol, non vai molto lontano.

Le scelte del “Mancio” condizionate dal “sistema calcio Italia”. Il c.t. rispetto alla gara di venerdi contro la Polonia, rivoluziona la squadra cambiando 9 giocatori su 11 dimostrando che anche un tecnico esperto e navigato come lui non sa dove mettere le mani per la pochezzaa del materiale umano a disposizione. Mancini (nella foto Getty-Gazzetta.it) cambia tutta la difesa tranne Donnarumma e schiera una linea difensiva formata da Lazzari, Caldara, Romagnoli e Criscito. A centrocampo invece conferma solo Jorginho spalleggiato dall’atipico duo Bonaventura-Cristante. Come la linea difensiva, anche l’attacco è tutto nuovo rispetto all’1-1 contro i polacchi: Chiesa inserito nel tridente con Zaza e Immobile. Mario Balotelli bocciato e acciaccato spedito in tribuna. Nella ripresa solo due cambi nonostante il passivo: il nuovo “Godot” Berardi per un Ciro Immobile irriconoscibile e Emerson Palmieri per Criscito. L’allenatore ha motivato il suo turnover monstre dicendo: “Abbiamo cambiato perché bisogna tutelare i giocatori, abbiamo giocato 72 ore fa e non possiamo mettere a rischio nessuno”. E qui entrano in ballo le dinamiche societarie, altro male del calcio italiano. Ergo, cercare di accontentare tutti ruotando i calciatori. Altrimenti, Juventus, Roma,Inter, Milan, Lazio e Napoli potrebbero lamentarsi in vista della ripresa della Serie A. Stendiamo un velo pietoso. Appuntamento al 14 ottobre quando si giocherà Polonia-Italia: considerando che gli azzurri non vincono una gara ufficiale dall’ottobre 2017, appelliamoci alla legge dei grandi numeri. Non ci resta che quella, anzi non ci resta che piangere.

Commenta per primo

Lascia un commento