di FABIO CAMILLACCI/ Dallo storico “clamoroso al Cibali”, all’attuale “incredibile al Maradona”. Impresa della Cremonese che sotto il diluvio elimina il super Napoli negli ottavi di finale di Coppa Italia. Partenopei battuti dai lombardi ai calci di rigore dopo che tempi regolamentari e supplementari erano terminati 2-2. Spalletti paga il maxi turnover: spazio anche al neo acquisto Bereszynski e ai giovani Gaetano e Zerbin.
Due i grandi protagonisti: l’ex romanista Felix lanciato da Mourinho e il nuovo allenatore Davide Ballardini. Un miracolo sportivo alla prima assoluta per il neo tecnico dei grigiorossi, ultimi in classifica in campionato. Nei quarti di finale la Cremonese se la vedrà allo stadio Olimpico contro la Roma: sarà una sfida contro il suo passato per il 19enne attaccante Felix Afena-Gyan.
La partita di Fuorigrotta. Ospiti in vantaggio grazie al gol di Pickel al 18′ e vicini anche al raddoppio. Passato lo spavento, la squadra di Luciano Spalletti riordina le idee e nel giro di tre minuti ribalta il punteggio. Tap-in vincente di Juan Jesus al 33′ e gran colpo di testa di Simeone al 36′. Nella ripresa, i padroni di casa invece di chiudere la partita si limitano a gestire il vantaggio.
Beffa Napoli. All’87’ azzurri puniti da un altro splendido colpo di testa: quello di Felix. Si va agli overtime dove la Cremonese resta in 10 uomini per il doppio giallo a Sernicola al minuto numero 100. Assedio finale del Napoli che sfiora più volte il gol della vittoria. Qualificazione rimandata ai calci di rigore dove l’unico errore è dello slovacco-napoletano Lobotka. Mentre Felix è impeccabile anche dal dischetto.
Primo brutto passo falso per il Napoli in una stagione fino a oggi da sogno tra campionato e Champions League. Un brutto passo falso arrivato proprio contro l’avversario sulla carta più abbordabile: la Cremonese fanalino di coda della Serie A, dove peraltro è ancora a digiuno di vittorie dopo 18 turni. Una squadra allo sbando e fresca di cambio tecnico dopo l’esonero di Alvini e l’arrivo di Ballardini in panchina. Come sempre, nel calcio non c’è mai niente di scontato.
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