Incontro del governo con i capi dell’opposizione, che hanno chiesto misure ancora più drastiche e la nomina di un commissario per gestirne. Conte non lo ha escluso

Incontro del governo con le opposizioni a Palazzo Chigi sulle azioni di contrasto al coronavirus. Alla riunione per il governo hanno partecipato il presidente Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà.

Per la Lega hanno partecipato il segretario Matteo Salvini e i capigruppo Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari (quest’ultimo in teleconferenza).

Per Fratelli d’Italia la presidente Giorgia Meloni, il senatore Giovanbattista Fazzolari e il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida. Per FI  il vice presidente Antonio Tajani e i capogruppo Maria Stella Gelmini e Annamaria Bernini.

Per Noi con l’Italia-Usei, componente del gruppo Misto, presente il presidente Maurizio Lupi.

Al termine dell’incontro Tajani ha dichiarato: «Dopo la riunione di oggi con i governatori arriverà al governo un messaggio chiaro per la chiusura delle attività. Bisogna fare qualche passo avanti per salvare vite umane prima che sia troppo tardi. Serve un commissario straordinario che non sostituisca il premier o il capo della Protezione civile ma coordini tutti gli interventi come un segretario generale e agisca operativamente. C’è stata una apertura da parte del presidente Conte. Ci auguriamo sia un personaggio di alto profilo».

Antonio Tajani, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, durante una breve conferenza stampa davanti a palazzo Chigi, al termine dell’incontro con il premier Giuseppe Conte (foto Ansa di Alessandro Di Meo)

Matteo Salvini a sua volta ha detto di essere preoccupato: «Finalmente qualcuno ci ha ascoltato. Abbiamo portato voci di chi chiede misure drastiche subito, di chiudere tutto subito per ripartire sani, ma la risposta è stata no. Quindi totale incertezza».

Analogo il commento della Meloni: «Sarebbe più utile chiudere tutto per 15 giorni. Arrivarci tra 15 giorni è aiutare il contagio, per poi dover prendere misure rigide. Va fatto immediatamente. Ma al momento il governo non si mostra disponibile e interessato». Alla domanda di un giornalista la leader i Fratelli d’Italia ha risposto: «Non c’è l’ipotesi di un governo di unità nazionale. Abbiamo chiesto un commissario forte per l’emergenza che abbia poteri ordinamentali. A questo Conte ha aperto alla nomina, ma niente di più».

Secondo una nota informale di Palazzo Chigidurante il confronto con i leader dell’opposizione in ordine alla richiesta di introdurre misure di contrasto del contagio ancora più severe, che contemplino una serrata generale, il premier Giuseppe Conte non ha escluso affatto la possibilità di adottare misure più restrittive, ove necessarie”. Conte ha testualmente detto: «Vi assicuro che il Governo continuerà a rimanere disponibile e risoluto ad adottare tutte le misure necessarie a contrastare con il massimo rigore la diffusione del contagio».

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