Il “sogno” di Bersani, l’evoluzione dei Cinquestelle e gli Attila in agguato

di STEFANO CLERICIChecché ne pensi Calenda e nonostante le smorfie malpanciste di alcuni esponenti del Pd, la possibilità che i Cinque Stelle entrino a far parte, a Bruxelles, del gruppo dei socialisti europei, ci pare una bellissima notizia.

Sarebbe un ulteriore passo avanti per loro e per la democrazia, europea e italiana. Certo, come si dice a Roma, “dovemo fa’ a fidasse”. Ma, dopo aver acclamato la repentina “svolta europeista” di Salvini, che voleva (o vuole ancora?) farci uscire dall’Europa e resuscitare la liretta, e dopo aver riportato al governo chi ha avuto la faccia tosta di farci credere, con tanto di voto parlamentare, che Ruby fosse la nipote di Mubarak, be’, dopo tutto questo, francamente ci pare ci sia poco da scandalizzarsi e da fare gli schizzinosi se il Movimento oggi dovesse fare questa scelta di campo

Da sempre ne siamo convinti e più volte l’abbiamo scritto: sogniamo un sistema democratico fondato su una destra conservatrice ma non estremista e una sinistra riformista attenta ai diritti degli ultimi e ai valori civili e morali. Due forze che si confrontino sui programmi da avversari e non da nemici e che si alternino al potere secondo la volontà degli elettori.

Perciò, qualsiasi mossa che porti verso questo traguardo è benvenuta. Quante volte il buon Pierluigi Bersani, l’unico “amante” rifiutato da Cinque Stelle (e Dio solo sa quanti guai ci saremmo risparmiati se quell’unione si fosse consumata a suo tempo) ha invocato – mente ancor lucida e lungimirante – la nascita di una nuova “Cosa”, che raccolga le forze migliori della sinistra, della società civile, del volontariato, dell’associazionismo e di chiunque non si rassegni all’avanzata delle destre?

Contro questa prospettiva si schiera l’esercito dei partitini, i fautori del sistema elettorale proporzionale, gli aspiranti Ghino di Tacco, gli Attila dei giorni nostri. Oggi sono liberi di fare e disfare con il loro devastante potere di veto. Costruiscono e buttano giù governi secondo l’umore o la convenienza. E non pagano mai pegno. Diventano segretari di un partito di centrosinistra e poi fanno politiche di destra e fanno perdere a quel partito sei milioni di voti. Organizzano congiure di palazzo per defenestrare presidenti del consiglio di centrosinistra solo per il capriccio di prenderne il posto o per riportare al potere la destra che dicevano di combattere.

Ecco: ora che la pandemia sta sconvolgendo la vita delle persone e anche la politica tradizionale, sogniamo un futuro in cui tutto ciò non accada più.

Ps: Ogni riferimento a Matteo  Renzi non è puramente casuale.

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