Il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi si trova indagato per omicidio colposo alla vigilia delle elezioni per il sisma del 2016 e… quello del 2009

Quello di sindaco – lo abbiano scritto ancora recentemente – è diventato in Italia il “mestiere” più rischioso, soprattutto per chi lo esercita con onestà e dedizione. Oggi è toccato al sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi (nella foto accanto al presidente della Regione, Zingaretti e al presidente della Repubblica Mattarella), che tutti gli italiani conoscono per averlo visto su tutti i canali televisivi, su tutti i mass media, tra le macerie del terremoto che ha devastato il centro Italia. Gli è arrivata la notifica di essere indagato per il crollo di una palazzina nella quale sono morte 7 delle tante persone rimaste tra le macerie di Amatrice e di altri bei paesi distrutti dal sisma dell’agosto 2016.

“Noto con stupore che un magistrato che andrà in pensione il 1 marzo ha notificato un avviso di conclusione indagini. Sono colpevole solo di aver assistito alla devastazione di una comunità. Mi pare lampante che qualcuno vuole distruggere un uomo ma non ci riusciranno”. Così Sergio Pirozzi,  che è anche candidato alla Regione Lazio per “Fratelli d’Italia”, ha aggiunto, citando  Gandhi“: Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono“, le stesse parole scritte ieri in un post da Guido Bertolaso dopo la sua assoluzione nell’inchiesta sul G8.  “Due pesi e due misure”, ha detto poi Pirozzi commentando l’avviso di conclusione indagini a suo carico, contrapposto alla decisione presa su richiesta del prefetto di Rieti di posticipare un’onorificenza ad Amatrice per non interferire con la campagna elettorale. Un’accortezza che secondo Pirozzi la Procura di Rieti non avrebbe avuto. “Vogliono abbattere un simbolo, ma i simboli fincheé sono sostenuti dalla gente non si abbattono”, ha aggiunto Pirozzi.

“Sono colpevole di aver causato il più grande terremoto dopo quello del 1915 ad Avezzano, come certificato dall’Ingv”, ha ancora detto  ironicamente Pirozzi nella conferenza stampa nella sede del suo comitato elettorale a Roma. “Sono orgoglioso di aver detto subito ai media che Amatrice non esisteva più e alla Protezione civile di andare anche a Saletta e in altre frazioni”, ha aggiunto il candidato sindaco di Amatrice. “I sindaci sono sotto attacco da troppo tempo, spiegate ai vostri figli cosa vi può accadere”, ha aggiunto fermandosi a parlare con la stampa nella sede del suo comitato. “L’unica solidarietà che accetto è quella di De Caro, presidente dell’Anci, e di Nardella, sindaco di Firenze – ha detto -. Chi non ha fatto il sindaco non sa come ci si sente”.

LA VICENDA – Sergio Pirozzi, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Rieti per il crollo di una delle tre palazzine di piazza Sagnotti in seguito al sisma del 24 agosto 2016. Insieme a Pirozzi risulterebbe indagate altre 7 persone. L’ipotesi di reato contestata è di omicidio colposo. Nel crollo delle palazzine di piazza Sagnotti persero la vita 19 persone. Pirozzi, secondo la Procura di Rieti, avrebbe consentito “il rientro, nonché la permanenza fino al 24 agosto, nelle proprie abitazioni degli inquilini dell’edificio sebbene non avesse revocato l’ordinanza di sgombero emessa il 16 aprile del 2009 dal suo predecessore, né fosse stata ripristinata dal Comune l’agibilità dell’edificio”. L’ordinanza di sgombero era stata emessa in seguito al sisma de L’Aquila del 2009 dall’ex sindaco di Amatrice, Carlo Fedeli.

Pirozzi: atto arrivato a ridosso elezioni – “Sono estraneo rispetto ai fatti contestati”, ma “mi preme osservare che tale atto mi è stato notificato casualmente a 22 giorni da una importante tornata elettorale che mi vede coinvolto in prima persona: le elezioni regionali del Lazio del prossimo 4 marzo”, commenta in una nota Sergio Pirozzi. “Alle ore 7:30 di questa mattina, mi è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari dagli agenti della polizia giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rieti – spiega Pirozzi in una nota -. Risulto attualmente coindagato in una vicenda, risalente al 2009, in merito alla quale evidenzio, sin d’ora, la mia estraneità”. “Mi addolora profondamente essere coinvolto in un procedimento scaturito a seguito della morte di tanti cari amici derivante da una ordinanza del Sindaco che mi aveva preceduto e dalla tempistica con cui la Procura ha inteso intervenire in questo caso. E non in altri”, conclude Pirozzi.

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