IL RITORNO DI DUE PROTAGONISTI/ Marco Aurelio Mou: “Nulla viene dal nulla, come nulla ritorna nel nulla. La mia sarà la Roma dei romanisti”. Poi stoccate a Inter e Conte. Spalletti: “Voglio un Napoli di scugnizzi. Un sogno allenare nello stadio di Maradona”

di FABIO CAMILLACCI/ Mai come quest’anno è stato un valzer delle panchine da impazzire. Sono andati a posto gli ultimi tasselli del pazzesco domino: D’Aversa nuovo allenatore della Sampdoria (l’usato sicuro), Thiago Motta allo Spezia (una pericolosa scommessa) e Andreazzoli all’Empoli (un ritorno). Intanto, nella giornata di giovedi 8 luglio, media e social impazziti per le presentazioni ufficiali alla stampa di Josè Mourinho, nuovo tecnico della Roma, e di Luciano Spalletti neo-trainer del Napoli. Ovviamente, manco a dirlo, tutta la scena se l’è presa lo Special One nuovo Re di Roma. Anzi, nuovo Imperatore visto che la conferenza è andata in scena in Campidoglio, nella meravigliosa cornice della Terrazza Caffarelli a due passi dalla statua equeste di Marco Aurelio.

La citazione storica. Dopo aver fatto un giro ai Musei Capitolini facendosi immortalare con la Lupa, Mou in avvio dice: “Perché sono qui? Me lo chiederete e rispondo ora. Non sono a Roma in vacanza (poi siparietto quando finge di scappare ndr). Siamo vicini allo statua di Marco Aurelio, nulla viene dal nulla, come nulla ritorna nel nulla. E questo è molto simile a quello che io ho sentito quando ho parlato con i Friedkin. La parola tempo nel calcio non esiste, qui esiste ed è fondamentale. La società non vuole successo oggi e problemi domani, ma creare qualcosa di sostenibile nel futuro. Visto che c’è chi vince e non paga gli stipendi”. Stoccata alla sua Inter, club in grave difficoltà economica dopo aver conquistato uno scudetto che non vinceva proprio dai tempi di Mourinho.

La frase a effetto per i tifosi della Roma. Il portoghese si schermisce: “Io sono l’allenatore della Roma non voglio essere niente di più. Non voglio la Roma di Mourinho, ma la Roma dei romanisti. Io non sono nessuno, sono uno in più. Niente di più. Cosa rispondo a chi mi definisce arrivato? Scudetto con il Chelsea, 3 coppe vinte con il Manchester United, e una finale conquistata ma non disputata con il Tottenham. Quello che per me è un disastro magari qualcuno non l’ha mai fatto nella vita”. E poi, in tema di paragoni, una stoccata ad Antonio Conte: “In questo club si parla di Liedholm e Capello e non sono paragonabili a nessuno. Nell’Inter nessuno può essere paragonato a me o a Herrera. Nessuno”. Insomma, Mou è tornato.

Ci spostiamo all’Ssc Napoli Konami Training Center per la presentazione di Spalletti. Una casa del Napoli affollatissima. Solito colpo di teatro di Aurelio De Laurentiis: il patron dei partenopei insieme al direttore sportivo Cristiano Giuntoli si è accomodato tra i giornalisti. L’esordio di Luciano da Certaldo: “Il Napoli è una squadra forte e sono curioso di vedere fino in fondo quanto ne è consapevole. Essere forte se non sai di esserlo non ti completa. Di questo mi renderò conto strada facendo, ma voglio una squadra di scugnizzi. Da quando mi hanno detto che sarei stato l’allenatore del Napoli non gli ho levato mai gli occhi di dosso. È una squadra che mi piace e mi piacerebbe ancora di più se fosse sfacciata, contro qualsiasi avversario”.

Passato, presente e futuro di Spalletti. L’allenatore toscano continua: “Ho avuto la possibilità di stare un po’ a casa e per quelli come me le cose sono facili da fare, si sta con la famiglia, si guardano le partite e si sta in campagna. Di strada ce n’è ancora tanta da fare. Sono emozionato sempre, perché è un lavoro che mi piace, che mi crea il batticuore. Il Napoli è una squadra forte, la città è altrettanto forte. Con Napoli completo il tour dell’anima, ho allenato a Roma, a San Pietroburgo, la città dello Zar, a Milano, la capitale della moda. E adesso allenerò il Napoli. A Napoli sono orgoglioso di essere venuto, perché siederò sulla panchina, nello stadio dove ha giocato Diego Maradona. Questa è una città dove il calcio e i miracoli sono la stessa cosa”. Subito una grana da risolvere, il rinnovo di contratto di Lorenzo Insigne in scadenza tra un anno.

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