di ENNIO SIMEONE – Avendo fatto cadere il governo di cui era vice presidente e ministro dell’Interno e non potendo più giustificare, da settembre in poi, i consueti travestimenti da poliziotto, da vigile del fuoco, da paracadutista, o da sommozzatore, ai quali ci aveva abituati, ha ripiegato in extremis, per la campagna elettorale in
Emilia Romagna, a quello da pilota della Ferrari, calzando un cappellino rosso della casa automobilistica di Maranello (nella foto con la Borgonzoni), esattamente uguale a quello che ho comprato in un autogrill e regalato a un mio nipotino insieme con un pallone rosso con lo stesso glorioso marchio. E così l’aspirante statista si è esibito sul palco dell’ultimo comizio elettorale in terra emiliana come è probabile che si esibirà anche a Bibbiano, dove ha strappato per giovedì la piazza alle «sardine», che l’avevano prenotata.
Invece in Calabria, se ci andrà ancora prima delle elezioni (perché, come è noto, si vota anche lì), come si presenterà? Non ci sarebbe da meravigliarsi se si travestisse da «sardina» anzi, ancor meglio, da tonno: per fare concorrenza al candidato del Pd a presidente di quella Regione, l’imprenditore Pippo Callipo, storico produttore del miglior tonno sott’olio in vendita in Italia.
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