IL PIATTO PIANGE/ Mercato: cala il sipario sulla peggior sessione invernale di sempre. Niente soldi, niente affari. Scambio Falcinelli-Babacar tra Viola e Sassuolo

di FABIO CAMILLACCI/ Lo scrivemmo tempo fa e lo ribadiamo: la peggior sessione invernale di calciomercato. Almeno per quanto riguarda l’Italia e i club italiani; all’estero, tutta un’altra cosa tra colpi a suon di milioni e milioni di euro o sterline. Qui da noi invece purtroppo non c’è un euro e questo è il risultato: zero affari veri, tante chiacchiere e tante trattative stroncate addirittura sul nascere. Il sipario è calato alle 23 di mercoledi 31 gennaio. Stando alla stampa di casa nostra, sembra che solo la Roma abbia problemi economici, per il polverone sollevato dalla possibile cessione di Edin Dzeko al Chelsea, che poi non c’è stata. La realtà è ben diversa: Juventus a parte, le altre non hanno comprato perchè hanno le casse a secco o quasi. Dal Napoli all’Inter, passando per Milan e Lazio. Una tristezza assoluta, in perfetta linea col momento del nostro mondo pedatorio. E ancora dibattiamo sul perchè l’Italia non è andata ai Mondiali e sul perchè un club italiano non vince una coppa europea da 8 anni? C’è poco da dibattere: una volta, tanti anni fa, la Serie A era il campionato più bello del mondo, ora facciamo ridere, anzi facciamo proprio pena.

Zero assoluto. Questa sessione di mercato dunque verrà ricordata come la più anonima degli ultimi anni. Non a caso, avendolo intuito già a inizio gennaio, rispetto al passato come Altroquotidiano abbiamo preferito approfondire altri argomenti piuttosto che perdere tempo dietro le chiacchiere di mercato. Quante chiacchiere, troppe! La Juve, come detto, per fatturato è l’unica società in grado di pianificare acquisti importanti, ma in questa sessione ha dimostrato di lavorare soltanto per il futuro, pianificando il mercato estivo. Emre Can (forte centrocampista del Liverpool e della Nazionale tedesca), Caldara e Spinazzola dell’Atalanta (affari definiti da tempo), forse anche Barella del Cagliari, Politano del Sassuolo e Verdi del Bologna. D’altronde, non è un caso se questi ultimi due calciatori non sono andati al Napoli; la Vecchia Signora infatti non solo sa rafforzarsi ma sa anche come non far rafforzare se non addirittura indebolire le dirette concorrenti per lo scudetto.

Il resto del piatto piange. L’Inter dei tanto sbandierati cinesi comunisti miliardari, si è potuta permettere solo prestiti con diritto di riscatto: Lisandro Lopez dal Benfica e Rafinha dal Barcellona. Niente da fare per l’arrivo di Pastore dal Psg (ma la trattativa sarà stata vera o erano solo chiacchiere?), Nagatomo a sua volta è andato in prestito al Galatasaray. Caceres (già prenotato l’estate scorsa) ha rinforzato la difesa di una Lazio che vola in campionato come in Europa League e in Coppa Italia. A proposito: dopo Atalanta-Juventus 0-1, 0-0 al Meazza tra Milan e biancocelesti. La Roma non ha ceduto Dzeko al Chelsea solo perchè la famiglia del bosniaco si è opposta alla cessione. I giallorossi però perdono Emerson Palmieri: l’anno scorso uno dei punti di forza, nonchè grande rivelazione della bella Roma di Spalletti. Al posto dell’italo-brasiliano  è arrivato l’argentino Johnatan Silva dallo Sporting Lisbona: prestito con diritto di riscatto. In uscita da Trigoria anche Moreno (uno dei flop estivi del d.s. romanista Monchi) venduto alla Real Sociedad per 6 milioni. Il Napoli dal canto suo ha dovuto rinunciare a Younes, bloccato all’Ajax da problemi familiari, a Politano e a Verdi (quest’ultimo ha detto no al trasferimento all’ombra del Vesuvio). La Fiorentina ha preso in prestito Falcinelli dal Sassuolo, con rigoroso diritto di riscatto dando in cambio Babacar, con obbligo di riscatto (nella foto: a sinistra i due calciatori). Tra le piccole, molto attiva la Spal con gli arrivi di Kurtic e Dramè dall’Atalanta e Cionek dal Palermo. Un’ultima considerazione: inesistente mercato invernale con la consapevolezza che in estate la situazione non migliorerà.

Commenta per primo

Lascia un commento