Il Papa sui migranti si corregge e apprezza la “linea Minniti” seguita dal governo

“Apprezzamento” del Papa per la “linea Minniti” adottata dal governo Gentiloni: lo ha detto rispondendo ai giornalisti sull’aereo che lo ha riportato dalla missione in Colombia. “Un governo – ha detto –  deve gestire questo problema con la virtù propria del governante, cioè la prudenza. Cosa significa? Primo: quanti posti ho. Secondo: non solo ricevere, ma integrare”, ha detto. E sulle condizioni dei migranti che restano in Libia, “ho l’impressione che il governo italiano stia facendo di tutto per risolvere anche i problemi umanitari che non può assumere”.

Papa Francesco – che durante il volo ha trattato con i giornalisti pure altri argomenti riguardanti come i rapporti della Chiesa con i paesi sudamericani – ha così ricostruito anche la dinamica del piccolo incidente – di cui porta ancora i segni sul volto – che gli è capitato a bordo della papamobile: “Mi sono sporto lì per salutare i bambini, non ho visto il vetro e pum!”.

E a proposito della legge sui “dreamers”, che Trump vuole abolire, che riguarda i figli di migranti clandestini da anni residenti negli Usa, ha detto: “Io ho sentito di questa legge; non ho potuto leggere gli articoli e come si prende la decisione, non la conosco bene, ma staccare dalla famiglia non è una cosa che dà un buon frutto, né per i giovani, né per la famiglia”.”Io penso che questa legge – ha proseguito – che credo venga non dal parlamento ma dall’esecutivo, se è così non sono sicuro, c’è speranza che si ripensi un po’, perché io ho sentito parlare il presidente degli Stati Uniti: si presenta come un uomo pro-life. Se è un bravo pro-life capisce che la famiglia è la culla della vita e si deve difendere l’unità”.

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