Il Papa grida tre volte “Vergogna” al termine della Via Crucis al Colosseo

Foto di Giorgio Onorati per l’Ansa 

Vergogna per tutte le immagini di devastazione, di distruzione e di naufragio che sono diventate ordinarie nella nostra vita. Vergogna per il sangue innocente che quotidianamente viene versato di donne, di bambini, di immigrati e di persone perseguitate per il colore della loro pelle, oppure per la loro appartenenza etnica e sociale, e per la loro fede in te”. E’ il grido di papa Francesco, nella sua invocazione al termine della Via Crucis al Colosseo.

Vergogna – ha detto ancora – per tutte le volte che noi vescovi, sacerdoti, consacrati e consacrate, abbiamo scandalizzato e ferito il tuo corpo, la Chiesa, e abbiamo dimenticato il nostro primo amore, il nostro primo entusiasmo e la nostra totale disponibilità, lasciando arrugginire il nostro cuore e la nostra consacrazione”.

Vergogna – ha proseguito – per il nostro silenzio dinanzi alle ingiustizie, per le nostre mani pigre nel dare e avide nello strappare e nel conquistare”. “Per la nostra voce squillante nel difendere i nostri interessi e timida nel parlare di quelli altrui. Per i nostri piedi veloci sulla via del male e paralizzati su quella del bene”.

Decine di migliaia i fedeli presenti, tra imponenti misure di sicurezza.

I testi delle meditazioni e delle preghiere proposte per quest’anno per le stazioni della Via Crucis sono stati preparati dalla biblista francese Anne-Marie Pelletier.

Foto di Claudio Peri

Al suo arrivo al Colosseo per il rito della Via Crucis, papa Francesco è stato accolto tra gli altri dal sindaco di Roma, Virginia Raggi, con la quale si è intrattenuto per alcuni istanti scambiando con fare sorridente alcune cordiali battute.

A portare la croce nelle 14 stazioni, sono stati prelati, laici, religiosi, famiglie di vari Paesi. Nella prima e nella 14° il compito è toccato al cardinale vicario di Roma, Agostino Vallini. Gli altri portatori di croce sono stati una famiglia romana, un disabile in carrozzina con i suoi assistenti Unitalsi, due studentesse (una polacca e una italiana), due altri laici da Rimini. Poi esponenti di Paesi che il Papa visiterà nelle prossime settimane o mesi: tre suore dall’India; due suore e due laici dall’Africa (Burkina Faso e Repubblica Democratica del Congo); una famiglia dall’Egitto, due laici dal Portogallo; una famiglia dalla Colombia. Quindi due coniugi francesi, due laici dalla Cina e due frati francescani, uno argentino e uno israeliano, della Custodia di Terra Santa.

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