Il ministro Speranza polverizza i tentativi di speculazione di Salvini sul covid e gliele ribalta contro, definendolo “un leader piccolo”, pronto a speculare sul nulla

Ospite della Festa del “Fatto quotidiano”, il ministro della Salute, Roberto Speranza, risponde punto per punto alle domande della vicedirettrice del giornale, Maddalena Oliva, e di Gad Lerner respingendo il meschini tentativi di Salvini, che, indossando ormai stabilmente la tenuta del gufo, tenta di usare persino le falle della sanità lombarda per tentare di fare propaganda elettorale. Una squallida meschinità che Speranza ha liquidato definendolo “un leader piccolo” e mettendone a nudo le falsità. E, tanto per rimanere in tema, ha precisato subito che nell’azione di contrasto al  Covid  di segreti non ce ne sono: “La scelta di non rendere pubblico lo studio del Comitato tecnico scientifico fu dello stesso Cts, e il governo non ha secretato nulla”. Poi ricorda che risultati e numeri dell’Italia sono nettamente migliori di quelli degli altri Paesi e contesta che vi siano stati  errori e in particolare i ritardi, quelli sui due focolai di Alzano e Nembro: “Non c’era il manuale di istruzioni quando è successo tutto questo. Ora è facile parlare”.  Ma c’è di più: altro che silenzi e omissioni! “Dentro il Comitato tecnico scientifico c’è una rappresentanza delle Regioni, e il documento del Comitato io lo ebbi da un delegato della Regione Lombardia (Alberto Zoli, ndr) governata dalla Lega di Salvini”.

Poi ha preferito parlare del futuro: “Penso che le risorse siano fondamentali e abbiamo bisogno di prenderle con tutto il coraggio di cui c’è bisogno: io le chiedo per il Recovery Fund e non ho paura a chiederle per il Mes”.  I soldi servono anche  se “in 5 mesi abbiamo stanziato più soldi per la sanità di quanto si fosse fatto in 5 anni, iniziando prima della pandemia”. Poi ricorda che “la curva dei contagi è più bassa di quella degli altri Paesi”, e spiega che le Regioni hanno già acquistato 17 milioni di dosi di vaccino anti-influenzale: “È un dato molto più largo degli anni scorsi, saranno sufficienti”. Non solo: “Penso che il vaccino anti-Covid arriverà entro fine anno”. Però l’app Immuni ancora non decolla, e lui ammette: “Dobbiamo lavorarci, abbiamo forse fatto una comunicazione sbagliata: ma è uno strumento straordinario, soprattutto ora che riapriranno le scuole”.

E all’accusa di essere stati lenti nel valutare il focolaio di Alzano Lombardo la replica di Speranza è netta: “Facile parlare ora. Però  dopo le prime chiusure di comuni per 7-8 giorni gran parte dell’opinione pubblica ci disse che stavamo esagerando”.  Ma lo sguardo è proiettato sul futuro: “Bisogna tornare a investire nel Servizio sanitario nazionale dopo 15 anni di tagli costanti. Servono soldi e un nuovo modello di sanità, basato su prossimità territoriale e assistenza domiciliare: in ospedale bisogna andare quando serve”.

Infine un passaggio sulle prospettive politiche. In riferimento al referendum – sì o no? – la risposta è un richiamo alla massima di Calamandrei: “Quando si parla di Costituzione i banchi del governo devono essere vuoti”. Però sul modello di governo attuale è convinto: “Dobbiamo costruire un grande campo democratico con dentro i 5Stelle”. E precisa: “Io  e Luigi Di Maio siamo due cose completamente diverse, ma rappresentiamo la stessa tensione popolare verso il cambiamento, e questa è la direzione verso cui lavorare”.

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