Il messaggio di fine anno del presidente Mattarella: aver fiducia nel nostro paese nel rispetto reciproco, deplorando il veleno diffuso sui social

Coesione nazionale, cultura della responsabilità e orgoglio per il nostro Paese che va guardato “in fondo, un po’ come ci vedono dall’estero” con la nostra identità “sinonimo di sapienza, genio, armonia, umanità”. E’ il messaggio del capo dello Stato nel discorso di fine anno agli italiani.

“Si avvia a conclusione – ha iniziato il capo dello Stato – un decennio impegnativo, contrassegnato da una lunga crisi economica e da mutamenti tanto veloci quanto impetuosi. In questo tempo sono cambiate molte cose attorno a noi, nella nostra vita e nella società. Si tratta di un’occasione per pensare – insieme – al domani. Per ampliare l’orizzonte delle nostre riflessioni; senza trascurare il presente e i suoi problemi, ma rendendosi conto che il futuro è già cominciato“, ha aggiunto.

“L’Italia – ha detto – riscuote fiducia. Quella stessa fiducia con cui si guarda, da fuori, verso il nostro Paese deve indurci ad averne di più in noi stessi, per dar corpo alla speranza di un futuro migliore”. Bisogna “aver fiducia – è il suo appello – e impegnarci attivamente nel comune interesse. Disponiamo di grandi risorse. Di umanità, di ingegno, di capacità di impresa. Tutto questo produce esperienze importanti, buone pratiche di grande rilievo”.

E’ una virtù da coltivare insieme, quella del civismo, del rispetto delle esigenze degli altri, del rispetto della cosa pubblica. Argina aggressività, prepotenze, meschinità, lacerazioni delle regole della convivenza”.

Dall’astronauta Parmitano ad Emanuele Crestini (il sindaco di Rocca di Papa morto mentre metteva in salvo i dipendenti del municipio) sono tanti gli esempi di italiani che il presidente della Repubblica ha voluto ricordare nel suo messaggio di fine anno.

“E’ importante – ha detto Mattarella – sviluppare una cultura della responsabilità che riguarda tutti: dalle formazioni politiche, ai singoli cittadini, alle imprese, alle formazioni intermedie. La cultura della responsabilità costituisce il più forte presidio di libertà e di difesa dei principi, su cui si fonda la Repubblica. Questo comune sentire della società – quando si esprime – si riflette sulle istituzioni per infondervi costantemente un autentico spirito repubblicano”.

In questa chiave un monito del capo dello Stato va anche a chi utilizza i social. “Senso civico e senso della misura – sottoliena Mattarella – devono appartenere anche a chi frequenta i social, occasione per ampliare conoscenze, poter dialogare con tanti per esprimere le proprie idee e ascoltare, con attenzione e rispetto, quelle degli altri. Alle volte si trasforma in strumento per denigrare, anche deformando i fatti. Sovente ricorrendo a profili fittizi di soggetti inesistenti per alterare lo scambio di opinioni, per ingenerare allarmi, per trarre vantaggio dalla diffusione di notizie false”.

Il presidente della Repubblica invita tutti a credere nei giovani.  “La fiducia va trasmessa ai giovani, ai quali viene sovente chiesta responsabilità, ma a cui dobbiamo al contempo affidare responsabilità. Le nuove generazioni avvertono meglio degli adulti che soltanto con una capacità di osservazione più ampia si possono comprendere e affrontare la dimensione globale e la realtà di un mondo sempre più interdipendente”. Giovani che, prima di altri, hanno saputo comprendere come quella del clima fosse una questione cruciale.

“Le nuove generazioni – ha eaffermato Mattarella – hanno “chiara la percezione che i mutamenti climatici sono questione serissima che non tollera ulteriori rinvii nel farvi fronte. Le scelte ambientali non sono soltanto una indispensabile difesa della natura nell’interesse delle generazioni future ma rappresentano anche un’opportunità importante di sviluppo, di creazione di posti di lavoro, di connessione tra la ricerca scientifica e l’industria”.

Favoriamo il formarsi di nuove famiglie”, ha chiesto il presidente. Dobbiamo riporre fiducia nelle famiglie italiane. Su di esse grava il peso maggiore degli squilibri sociali. Hanno affrontato i momenti più duri, superandoli. Spesso con sacrificio”.

Il capo dello Stato ha rivolto un appello a ridurre il divario tra il nord e il sud che “frena l’intero Paese”. Il presidente ha evidenziato che “il lavoro che manca per tanti, anzitutto” che esistono “forti diseguaglianze” e ha ricordato “alcune gravi crisi aziendali” sottolineando “l’esigenza di rilanciare il nostro sistema produttivo”.

“Ma abbiamo ampie possibilità – ha sottolineato – per affrontare e risolvere questi problemi. E per svolgere inoltre un ruolo incisivo nella nostra Europa e nella intera comunità internazionale”.

Plauso al discorso di Mattarella è arrivato sia dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sia da Silvio Berlusconi. Nessun commento invece da Matteo Salvini, che, come al solito, ha affidato a una diretta Facebook il suo “discorso ali italiani” per attaccare il governo e il presidente Conte, dichiarandosi pronto… “con l’aiuto di Dio a prendere il Paese per mano“. Amen.

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