Il marchio Pininfarina è salvo ma diventa indiano al 76%

PIninfarina e MahindraPininfarina è ‘in salvo’: il gruppo indiano Mahindra acquisterà da Pincar il 76% del capitale di Pininfarina, al prezzo di 1,10 euro per azione. Successivamente lancerà un’Opa sul titolo in Borsa allo stesso prezzo. Il controvalore complessivo dell’operazione ammonta a circa 25 milioni di euro. Un drastico calo rispetto alla quotazione precedente a 4,20, ma è un’operazione che consente al marchio italiano di uscire dalle difficoltà che l’attanagliano: ristruttato il debito e previsti investimenti, l’azienda potrà ripartire.

A condurre l’operazione sono le società Mahindra & Mahindra e TechMahindra. Le azioni Pininfarina sono attualmente in pegno alle banche e saranno liberate al momento del closing, previsto nel primo semestre 2016. L’accordo prevede l’assunzione di un impegno da parte di Mahindra per un investimento di 20 milioni di euro, attraverso un aumento di capitale da effettuare entro il 2016. Alla luce dell’intenzione degli investitori di mantenere l’indipendenza di Pininfarina – spiega una nota – le parti hanno concordato di identificare le circostanze alle quali gli investitori manterrano la quotazione del titolo in Borsa; il presidente Paolo Pininfarina sarà confermato nel suo attuale incarico.

Contestualmente all’accordo è stata conclusa la ristrutturazione dei debiti di Pininfarina, in base a cui alcune banche hanno concordato un pagamento a saldo e a stralcio dei loro crediti a valore scontato e altre hanno concordato un riscadenzamento al 2025. Il cda torinese ha approvato un nuovo piano industriale e finanziario, in base a cui la società diventerà un fornitore di servizi di design e ingegneria in diversi settori, dall’auto ai trasporti, aerospaziale, architettura e beni di consumo. Pininfarina sottoscriverà un contratto di licenza di marchio che ne consentirà l’utilizzo per i prodotti auto del gruppo Mahindra.

Mahindra è un gruppo da 16,9 miliardi di dollari, presente in 100 paesi e con 200.000 clienti, che opera in diversi settori, dai trattori alle auto ai servizi finanziari, all’information technology, all’energia solare, fino all’immobiliare. Tech Mahindra e Mahindra & Mahindra, che effettueranno l’investimento in Pininfarina, sono le due società operanti nell’auto, per un valore di 3,9 miliardi di dollari; insieme costituiranno una joint venture con quote rispettivamente del 60 e 40%.

“Per noi è un onore iniziare la collaborazione con la leggendaria famiglia Pininfarina per continuare a crescere con loro”, ha detto il ceo di TechMahindra, Cp Gurnani. “Il marchio Pininfarina restera’ in Italia. Per noi e’ un marchio iconico come Fiat, Ferrari e Vespa, e restera’ italiano potendo essere venduto in altre parti del mondo e ampliando i settori in cui opera”.

“Oggi è un giorno splendido, Pininfarina diventa più forte e più globale che mai”: Paolo, presidente del gruppo fondato negli anni Trenta da Battista ‘Pinin’ Farina, commenta così l’accordo. “In un mondo globalizzato l’imprenditorialità e i capitali non hanno un passaporto. Sono sicuro che mio nonno, mio padre e mio fratello Andrea sono orgogliosi di noi oggi e che sono al fianco mio e di tutta la famiglia nel brindare al futuro nella nostra amata Pininfarina”.

“Pininfarina – prosegue il presidente – continuerà a offrire i suoi servizi di design e ingegneria a tutti i gruppi che riconoscono l’esperienza maturata in 85 anni di storia e che apprezzano il valore di collaborare con un marchio che ha fatto la storia del design automobilistico”. Inizia così una “nuova era” che, assicura Paolo Pininfarina, “non cambierà i geni che la società mantiene dagli anni Trenta”, vale a dire “il ruolo centrale del design, l’impegno costante nell’innovazione, la capacità di interpretare le necessità dei clienti e la propensione per le collaborazioni di lungo termine”. “Questi valori, insieme all’impegno di tutti noi, rappresenteranno i ponti – conclude – verso il futuro di Pininfarina”.

L’accordo con “un partner industriale solido e globale” come Mahindra permette di “rafforzare l’identità della società, che è e rimarrà italiana”. Lo afferma Paolo Pininfarina, nipote del fondatore e presidente del gruppo torinese. “Anand Mahindra e il suo gruppo – sottolinea – sono stati molto aperti nel considerare le radici italiane di Pininfarina come un valore e ci sosterranno nel preservare le nostre caratteristiche come un emblema del design italiano nel mondo. Il cuore e la testa di Pininfarina – dice ancora – resteranno in Italia, nel nostro centro di design e ingegneria di Torino dove affondano le radici delle nostre persone e del nostro nostro ‘know how'”.

“Oggi è un punto di svolta”. Così il presidente Paolo Pininfarina ha aperto la conferenza stampa a Torino dopo l’accordo con il gruppo indiano Mahindra. “Il dna di Pininfarina – ha aggiunto – resta in Italia”.

“Voglio dedicare questo giorno alla mia famiglia. Sono convinto che mio nonno che ha fondato questa azienda, mio padre che ne è stato a lungo presidente e mio fratello che lo è stato per poco, sono con me per portare Pininfarina nel futuro”. Lo afferma il presidente Paolo Pininfarina.
Ribasso teorico di oltre il 60% per il titolo Pininfarina in Borsa, dopo la cessione al gruppo Mahindra. Le azioni devono adeguarsi al prezzo dell’operazione, pari a 1,10 euro, rispetto all’ultima quotazione di 4,20 euro venerdì scorso. Il prezzo teorico segnato ora ammonta a 1,586 euro, per un -62,2%.

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