Il M5s e la Raggi “cambiano verso”. Per ora un paio di retrocessioni, ma si attendono i fatti nel governo della città

di ENNIO SIMEONE

Il Movimento cinquestelle in Campidoglio “cambia verso” (come direbbe Matteo Renzi). Speriamo, però, che ciò accada davvero. Il segnale arriva 24 ore dopo l’arresto dell’ex indispensabile capo del personale del Comune, Raffale Marra, e dopo la mezza rivolta avvenuta nel movimento su scala nazionale per la figuraccia fatta appena il giorno dopo che, sul fronte opposto, il Pd a Milano era alle prese con l’autosospensione del sindaco Giuseppe Sala.

ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Virginia Raggi e l’ex vice sindaco Daniele Frongia

L’annuncio dell’auspicabile svolta lo ha dato direttamente il sindaco, Virginia Raggi, con queste parole: “Dopo un confronto con il garante Beppe Grillo per dare un segno di cambiamento e al termine di due riunioni di maggioranza in cui erano presenti i consiglieri comunali, alcuni assessori e i presidenti dei Municipi di M5s, Daniele Frongia ha deciso di rinunciare al ruolo di vicesindaco mantenendo le deleghe di assessore alle politiche giovanili e allo sport; Salvatore Romeo si é dimesso da capo della segreteria politica”.

I due, insieme con Marra (ma per motivi diversi), erano considerati figure caratterizzanti del cosiddetto “raggio magico” della Raggi in Campidoglio, per assonanza con il “giglio magico” di Renzi a Palazzo Chigi. La Raggi, inoltre, precisa che “a breve sarà avviata una nuova due diligence su tutti gli atti già varati”: un  riferimento implicito alla richiesta di Grillo di verifica stringente sulle decisioni prese da Raffaele Marra, il funzionario comunale che era stato prima inserito nella cerchia del sindaco come vice capo di gabinetto e poi – dopo i malumori di una larga parte del M5s – trasferito al ruolo di capo del dipartimento del personale del Campidoglio, con una diminuzione solo parziale e apparente del suo peso nell’amministrazione capitolina.

E’ significativo – ma ora bisogna verificarne i risultati concreti! – che la Raggi si sia confrontata – e ne abbia tratto le prime conseguenze – oltre che con Grillo e Casaleggio jr, anche con una platea più ampia di rappresentanti del movimento, comprendente,  insieme con gli assessori e i consiglieri pentastellati, i presidenti  dei  municipi romani, tutti governati, tranne due, dal M5s dopo il clamoroso successo elettorale di giugno.

Il via lo ha dato Beppe Grillo con queste messaggio: “Roma va avanti con Virginia Raggi sindaco del MoVimento 5 Stelle. Sono stati fatti degli errori che Virginia ha riconosciuto: si è fidata delle persone più sbagliate del mondo. Da oggi si cambia marcia. Bisogna riparare agli errori fatti per fugare ogni dubbio. L’attività fatta da persone che si sono dimostrate inaffidabili sarà attentamente vagliata e opportunamente annullata o riesaminata da cima a fondo. Governare Roma è più difficile di governare il Paese. Lo sapevamo e non intendiamo sottrarci a questo compito assegnatoci dal popolo. E’ la nostra sfida più importante, ma anche quella più difficile e c’è bisogno del supporto di tutto il MoVimento 5 Stelle per vincere questa battaglia.Combatteremo con le unghie e con i denti – continua Grillo – perché Roma cambi, ma in un ambiente così corrotto e marcio dobbiamo aspettarci di tutto. A breve definiremo un codice etico che regola il comportamento degli eletti del MoVimento 5 Stelle in caso di procedimenti giudiziari. Ci stanno combattendo con tutte le armi, comprese le denunce facili che comunque comportano atti dovuti come l’iscrizione nel registro degli indagati o gli avvisi di garanzia. Nessuno pensi di poterci fermare così. Mettiamo la barra a dritta e avanti tutta”

Pare inoltre, ma non si hanno conferme, che il ruolo di vicesindaco potrebbe essere assunto dall’assessore Colomban, un manager lombardo cui è stata assegnata la delega per la gestione delle aziende partecipate del Comune. Ma importante e determinante per le sorti dell’amministrazione capitolina, e soprattutto per la vivibilità della città, sarà che il sindaco, la giunta e il consiglio comunale compiano in tempi brevissimi alcuni  atti di governo – anche pochi, ma visibili e significativi – in grado di dare un segnale forte di intervento nei settori della raccolta e smaltimento dei rifiuti e dei trasporti. E far funzionare il servizio di vigilanza della città: si ha l’impressione che i vigili urbani a Roma siano spariti e che non controllino più nulla, né il traffico né tutte le altre trasgressioni che sono di loro competenza, come quelle dell’igiene pubblica.

L’altra cosa indispensabile è comunicare ai cittadini ciò che viene fatto e ciò che si vorrebbe fare e non si riesce a fare e perché  non si riesce a fare. Ma comunicare non… sul blog di Grillo, ma attraverso conferenze stampa, interventi sulle tv locali, e attraverso il sito del Comune.

La Raggi aveva detto: rinunciamo alle Olimpiadi per investire nei settori in cui c’è maggiore urgenza e attesa dei cittadini. Bene, ma ora questa scelta deve diventare effettivamente operativa. Altrimenti la vittoria elettorale si trasformerà, per il M5s, in un boomerang, in una cocente sconfitta. E non solo a Roma!

 

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