Il Governo ha varato il decreto per salvare risparmiatori e dipendenti della Banca Popolare di Bari, con un sostegno al sistema del Sud

Via libera del Governo al decreto legge per salvare la Banca Popolare di Bari. E’ terminata dopo circa 90 minuti la riunione del Consiglio dei ministri nel corso della quale è stato dato varato il decreto. In apertura il presidente Giuseppe Conte ha illustrato il provvedimento. Dopo di lui hanno preso la parola i capi delegazione dei quattro partiti di maggioranza.

Il decreto porta il seguente titolo:Misure urgenti per il sostegno al sistema creditizio del Mezzogiorno e per la realizzazione di una banca di investimento“. A quanto si apprende, il testo sarebbe stato approvato senza modifiche sostanziali, ma si è scelto di modificare il titolo, esplicitando il sostegno al sistema del Sud.

Conte ha spiegato che chiederà di essere informato sulle azioni che Bankitalia metterà in campo per accertare le responsabilità dei vertici della Banca Popolare di Bari.

“Positiva l’approvazione del decreto – ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri (nella foto con Conte). Il governo è al fianco dei risparmiatori e dei dipendenti della Banca Popolare di Bari e delle imprese da questa sostenute ed è impegnato per il suo rilancio a beneficio dell’economia del Mezzogiorno”.

Il provvedimento prevede un finanziamento ad Invitalia “fino ad un importo complessivo massimo di 900 milioni per il 2020”, per rafforzare il patrimonio del Mediocredito Centrale “affinché questa promuova, secondo logiche di mercato, lo sviluppo di attività finanziarie e di investimento, anche a sostegno delle imprese nel Mezzogiorno, da realizzarsi anche attraverso il ricorso all’acquisizione di partecipazioni al capitale di società bancarie e finanziarie, e nella prospettiva di ulteriori possibili operazioni di razionalizzazione di tali partecipazioni”.

Le risorse per il salvataggio della Banca Popolare di Bari arrivano dal fondo del ministero dell’Economia destinato “alla partecipazione al capitale di banche e fondi internazionali”, si legge nella bozza di decreto sul tavolo del Cdm. Le risorse sono “iscritte sul capitolo 7175 dello stato di previsione del ministero dell’Economia e delle Finanze”, rifinanziato per il 2020 “con la Sezione II” della legge di bilancio approvata nel 2018.

Le norme previste dal decreto, finalizzato anche al salvataggio della Popolare di Bari, “possano contribuire al superamento di questi ostacoli strutturali e a ridurre il divario di sviluppo economico tra il Mezzogiorno e le regioni del Centro-Nord”. Lo indica espressamente la relazione tecnica della bozza del decreto all’esame del Cdm, che evidenzia la “dimensione eccessivamente contenuta” degli istituti del meridione.

Inoltre è stato affermato che “la Regione Puglia tutelerà con ogni mezzo azionisti, correntisti, dipendenti e creditori della Banca Popolare di Bari” e “a tal fine la Regione Puglia è disponibile – se il Governo lo riterrà necessario – anche ad un intervento diretto nel capitale della compagine che dovrà condurre il salvataggio della Banca”: così in una nota il governatore della Puglia, Michele Emiliano, informando di aver scritto una lettera al premier Conte “prima dell’inizio del Consiglio dei Ministri”.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva detto: “Tuteleremo i risparmiatori e non concederemo nulla ai responsabili di quella situazione critica;  auspichiamo anzi azioni di responsabilità a loro carico”. Su questa linea si è mosso alla fine tutto il governo.

 

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