Il bellicoso trio Trump-Macron-Netanyahu punta a fare in Siria il bis dell’Iraq e della Libia. L’Europa e l’Onu stanno a guardare

Almeno 12 militari, tra cui, pare, alcuni soldati iraniani, sono stati uccisi nei raid missilistici compiuti nella notte contro la base aerea Tayfur vicina ad Homs, nella Siria centrale, e da varie fonti attribuito a Israele. Secondo i media panarabi degli Emirati Arabi Uniti (Sawt ad Dar), dell’Arabia Saudita (Ikhbariya) e dell’Iran e degli Hezbollah (al Mayadin), il raid non è da collegarsi al presunto attacco chimico, attribuito all’aviazione governativa di Assad,  di sabato a est di Damasco e in cui sono morte circa 70 persone. Ma, secondo le stesse fonti, sarebbe uno dei raid periodici condotti da Israele contro basi iraniane e di Hezbollah in Siria. Anche la tv di Stato siriana ha affermato che a condurre l’attacco sono stati dei caccia israeliani F-15. In precedenza alcuni media siriani avevano ipotizzato si fosse trattato di una operazione militare americana.

Dunque Israele ritiene di poter violare tranquillamente gli spazi aerei siriani per compiere incursioni contro suoi nemici che non sono i siriani, i quali, però, ne pagano il prezzo in termini di vite umane. Lo afferma anche Mosca, secondo cui due aerei F-15 dell’Aeronautica israeliana hanno effettuato un raid con otto missili guidati contro l’aerodromo siriano T-4, come ha precisato il ministero della Difesa russo. L’attacco è avvenuto dal Libano, formalmente senza violare in maniera palese lo spazio aereo siriano. Le difese aeree siriane hanno comunque distrutto cinque missili guidati.

Ma intanto Donald Trump continua ad accusare, senza alcuna prova, Damasco di usare armi chimiche e sostanze chimiche nei bombardamenti contro i ribelli e minaccia che Assad deve pagare “un grande prezzo” per il semplice sospetto di compiere attacchi chimici sul territorio del proprio paese, proprio come Bush fece contro Saddam Hussein per attaccare l’Iraq e trascinare altri paesi occidentali (in primo luogo la Francia) nella disastrosa Guerra del Golfo e come fecero gli Stati Uniti, in sintonia con la Francia, contro Gheddafi in Libia con i disastrosi risultati che si sono visti in quei due paesi. Questa volta gli Usa trovano ancora una volta il sostengo in primi luogo della Francia con Macron!

Infatti gli Stati Uniti e altri otto paesi membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu – Gran Bretagna, Francia, Polonia, Olanda, Svezia, Kuwait, Perù e Costa d’Avorio – hanno chiesto una riunione di emergenza dei Quindici sull‘attacco chimico in Siria. Attacco chimico condannato e attribuito ad Assad senza alcuna prova dal duo Trump-Macron, i quali ” hanno concordato che il regime di Assad deve essere chiamato a rispondere per i suoi continui abusi dei diritti umani”.

Insomma la storia si ripete a 14 anni di distanza con protagonisti immutati, ma sempre con  gli Stati Uniti a far da promotori con il sostegno della Francia e della Gran Bretagna. E l’Unione europea sta a guardare. L’Italia tace.

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