Ignoti sedicenti “no vax” si sono spinti a lanciare su una piattaforma on line minacce al presidente Draghi, ad alcuni presidenti di Regioni e a noti virologi, divulgando anche indirizzi privati o recapiti

Mascherati dietro lo slogan “basta dittatura” ignoti o sedicenti “no vax” hanno indirizzato minacce al presidente del Consiglio Mario Draghi servendosi della piattaforma  “Telegram” addirittura usando suoi dati sensibili, come l’indirizzo di casa. “Ogni sera alle 21 sotto il suo appartamento” è scritto nel messaggio minatorio accompagnato da un’immagine di Google Maps consistente in un fotomontaggio con Draghi ritratto con baffetti alla Hitler ammanettato da un personaggio con volto coperto e mimetica.

Oltre a Draghi vengono presi di mira anche  alcuni presidenti di Regione: quelli della Campania, De Luca, dell’Emilia Romagna, Bonaccini, della Liguria, Toti,  del Friuli Venezia Giulia, Fedriga, che è anche presidente della Conferenza delle Regioni, e il ministro della Salute, Speranza. Ma minacce sono riservate anche all’infettivologo Massimo Galli e al suo collega Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, entrambi frequentemente ospiti di trasmissioni televisive in cui espongono i loro pareri scientifici sulla pandemia.

Gli autori di queste minacce si spingono fino ad incitare i frequentatori della piattaforma a cercare “i recapiti di tutti i ministri, tutti i capi partito che hanno sostenuto la Dittatura, tutti i presidenti di Regione, tutti i virologi da tv, tutti i collaborazionisti manipolatori nelle tv e canali di manipolazioni varie”.

Sulla vicenda indaga la Polizia postale. E non da ora. Infatti sono diversi i fascicoli aperti in più Procure italiane in relazione alle minacce rivolte all’indirizzo di Draghi e di altri politici.

Commenta per primo

Lascia un commento