di FABIO CAMILLACCI/ Calcio, ennesimo capitolo dell’irritante telenovela “ripresa del campionato”. Resta centrale il nodo del protocollo sanitario deciso dal Comitato tecnico scientifico e approvato dalla Figc: così com’è non basta a garantire la ripresa del torneo e non piace alla maggior parte dei club. E allora la Lega di Serie A prova a suggerire i correttivi necessari. Dalla sede milanese di via Rosellini a tal proposito informano quanto segue: “Si è tenuto questa mattina, in un clima di fattiva collaborazione, l’incontro tra la Figc, la Lega Serie A, il presidente della Fmsi Maurizio Casasco e il rappresentante dei medici della Serie A, Gianni Nanni. Al centro della discussione: quarantena a tutta la squadra in caso di accertamento di una positività, ritiro precampionato e responsabilità dei medici sociali”.
Il resto della nota della Lega Serie A. Nello stesso comunicato ufficiale si legge: “Sono stati analizzati i punti del protocollo difficilmente attuabili e sono state costruttivamente elaborate alcune integrazioni atte a risolvere problematiche oggettive. Vi è stata una generale condivisione delle proposte finali, formulate per garantire una ripresa in piena sicurezza degli allenamenti di gruppo, che verranno tempestivamente sottoposte al Ministro per le politiche giovanili e lo Sport, al Ministro della Salute e al CTS”.
Il presidente della Federcalcio entra nel merito della questione. Gabriele Gravina ha spiegato: “Quello che ci preoccupa è il tema della quarantena obbligatoria per tutta la squadra in caso di un nuovo positivo. È un problema e lo stiamo affrontando con determinazione, prudenza ma attenzione per evitare che un rapporto stressato possa generare tensione e bloccare la ripartenza del campionato. Un altro tema sul tavolo è la responsabilità dei medici, ma credo che l’Inail abbia già chiarito con una circolare che c’è responsabilità solo in caso di dolo o colpa grave”.
Gravina sulla ripartenza della Serie A e l’ipotesi playoff scudetto. Il capo della Figc ha aggiunto: “L’ipotesi playoff non è accantonata, dobbiamo essere pronti a qualunque evento. A oggi esiste la possibilità, attraverso la programmazione deliberata dalla Lega Serie A, fissando la data di partenza nel 13 giugno, di un calendario molto denso di appuntamenti e impegni. Dobbiamo però essere pronti e metteremo sul piatto della bilancia anche il ricorso ad una modalità diversa per la chiusura del campionato”.
I dubbi di Lega e Figc non piacciono al ministro dello Sport. La ripresa della Serie A rimane un caso politico, anche se la volontà del governo Conte resta quella di provare a far terminare la stagione calcistica 2019-2020. Però sulla discussa quarantena collettiva in caso di positività, Vincenzo Spadafora ha commentato: “Preferiscono la singola come in Germania? Se la curva del contagio ce lo consentirà, con l’evoluzione dei prossimi 10 giorni con milioni di italiani che torneranno alle loro attività, massima disponibilità da parte nostra a rivedere in maniera meno stringente anche questa regola”.
Spadafora respinge al mittente le critiche sul protocollo. Il ministro dello Sport ha poi precisato: “Lunedì dovevano riprendere gli allenamenti del calcio basati su un protocollo che un mese fa mi avevano proposto la Figc e la Lega: oggi capiamo che la Lega ritiene di aver difficoltà ad attuare il protocollo che ha proposto. Non gliel’abbiamo chiesto noi, né il comitato tecnico scientifico, ce lo hanno proposto loro. Le squadre evidentemente non hanno strutture adeguate e non sono in grado di iniziare l’autoisolamento: ne prendiamo atto. Se la Figc pensa che non ci siano le condizioni per autoisolarsi allora bisogna rispettare le regole minime come il distanziamento”.
Il ministro dello Sport infine bacchetta la Lazio per le partitelle vietate. Spadafora ha concluso dicendo: “Il 18 ripartono gli allenamenti degli sport di squadra, le regole sono quelle di potersi allenare mantenendo le distanze. Si tratta di allenamenti un po’ diversi da quelli soliti, almeno per le due prime settimane. Proprio ieri abbiamo visto su un quotidiano le immagini del presidente un po’ furbetto che ha fatto allenare insieme la squadra in barba alle regole”. Chiaro il riferimento di Spadafora a quanto pubblicato dal Corriere della Sera sulle partitelle casalinghe della Lazio a Formello. Appuntamento al prossimo capitolo della telenovela “ripresa del campionato”.
Commenta per primo