I marosi nella politica italiana restano tempestosi, nonostante Conte

di NUCCIO FAVA* – Non sfugge al presidente del Consiglio la difficile complessità della situazione. C’è stata la divisione in due del ministero abbandonato irresponsabilmente dal precedente titolare : rapidità meritevole e prova di responsabilità . Non sufficienti temiamo a sanare l’agitazione e i dissensi ripetuti nella maggioranza. Specialmente l’attivismo dinamicissimo ma sostanzialmente inconcludente di Di Maio. Sia come capo politico dei 5 stelle per nomina e forte sostegno di Grillo, sia come ministro degli esteri , in un incarico forse superiore alle sue forze. Troppa fatica anche per un politico con le spalle ben più grosse specie dinnanzi allo spessore delle crisi internazionali sul tappeto. Basta pensare a quella più vicina, la Libia, e al Mediterraneo tutto, dove i grandi artefici dei futuri assetti sembrano sempre più diventare Erdogan e Putin anche per il crescente disimpegno Usa di un Trump che, pur tra consensi crescenti, resta invischiato nella sua violenta difesa contro i democratici. La sua preoccupazione è tutta concentrata sulle primarie nel novembre del prossimo autunno e la possibilità o meno di rielezione. Al momento considerata probabile.

Nonostante l’Italia rischi di contare sempre meno si radicalizza irresponsabilmente su scelte come per la giustizia penale, negative sul piano strettamente giuridico e destinate ad aggravare lo scontro tra politici e magistrati e, da ultimo, di scoraggiare investimenti stranieri che sarebbero indispensabili.

Ma nessuno purtroppo è capace di mediare davvero e fare alta sintesi. Lo stesso Conte – che sicuramente è migliorato nella qualità della sua polemica con Salvini e nel predicare concordia e solidarietà tra le varie componenti della maggioranza – può solo esprimere desideri, auspici e speranze per la durata del governo, senza trovare ancora orizzonti e prospettive di lungo respiro.

*Nuccio Fava è stato direttore del Tg1, del Tg3 e delle Tribune elettorali Rai

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