I COLPI A SALVE DI FELTRI SU “LIBERO”

di ENNIO SIMEONE – Tempesta in un bicchier d’acqua per un titolo infelice (perché equivoco nella forma ma furbo nella sostanza) apparso stamattina in prima pagina su “Libero”, il giornale diretto da Vittorio Feltri. Il quale, a coloro che si sono stracciate le vesti e lanciato proclami di sdegno, ha replicato semplicemente dicendo che non avevano capito un bel nulla, anzi avevano capito  il contrario di ciò che il titolo esprimeva, come risultava chiaramente dall’articolo, se si fossero presa la briga di leggerlo.

Il titolo in questione è il seguente: “Per stendere Renzi bisogna sparargli”. Incitamento alla giustizia sommaria? Ma per carità! Era un titolo che aveva l’unico obiettivo di osannare la prestazione televisiva compiuta da Renzi la sera precedente su La7 dopo il forfait di Di Maio, per lasciar intendere che come comunicatore è imbattibile. Di qui il ricorso alla metafora iperbolica, di uso comune.  Si sa d’altro canto, che, da quando è ritornato alla guida di “Libero”, Feltri è diventato un estimatore del “bomba” immaginandolo come un buon alleato dell’editore del suo giornale, che è Silvio Berlusconi.

E infatti ha replicato con disprezzo – definendoli analfabeti – a coloro (compresi, ahimé, i presidenti delle due Camere e persino, incredibile, il neopresidente dell’Ordine dei giornalisti) che hanno stigmatizzato il suo titolo. Ha dichiarato all’Ansa: “Attribuire al mio titolo il valore di una minaccia significa essere analfabeti. E poi, in un articolo non c’è solo il titolo: chi vuole capire meglio, legga il testo. E basta leggere il titolo per intero e i primi tre capoversi del pezzo per capire che Renzi è vittima del fuoco amico”.

Alla luce di queste parole appaiono quasi comiche le dichiarazioni diffuse urbi et orbi dai personaggi citati prima. Eccole. Laura Boldrini: “Un titolo agghiacciante. Ed è solo l’ultimo di una lunga serie di incitamenti deliberati all’#odio. Questo non è giornalismo. Solidarietà a @matteorenzi”. Pietro Grasso: “Il titolo di Libero non è un’analisi politica. Non è una metafora. Non è una provocazione. Non è una sintesi. Non è una battuta. È solo triste e intollerabile spazzatura…”. Carlo Verna (OdG): “”Libero su Renzi usa linguaggio irresponsabile. Parte lesa non solo il segretario Pd, ma anche i giornalisti consapevoli della loro funzione sociale. Presenterò una segnalazione al Consiglio di Disciplina territoriale. A prescindere da iniziative del diretto interessato”.

La “parte lesa” ovvero “il diretto interessato”, cioè Matteo Renzi, ha invece commentato con saggezza e con stile: “Fermo restando che ciascuno fa i titoli e gli articoli che vuole, bisogna ricondurre tutto a ragione ed equilibrio. Quella di ‘Libero’ la considero una battuta, forse non troppo felice: ringrazio tutti per la solidarietà ma non mi sento minacciato da Vittorio Feltri. Non esagererei, non la vivo come una minaccia, è una delle provocazioni che a volte voi giornalisti fate. Per me non è un problema”.  Sottoscriviamo!

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