Quasi quindici minuti di applausi hanno sancito il successo della spettacolare (quasi cinematografica) Prima della Tosca di Giacomo Puccini alla Scala, con la direzione del maestro Riccardo Chailly e con la regia di Davide Livermore (foto sotto a destra). Ma prima che lo spettacolo avesse inizio per essere trasmesso in diretta – oltre che da Rai1 e RadioRai3 e dalle emittenti di molti paesi – anche su maxischermi in tutta la città di Milano, c’è stato un lunghissimo applauso tributato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella presente nella tribuna d’onore con la presidente del Senato, Casellati, i ministri Franceschini, Lamorgese e Spadafora, il sindaco di Milano, Sala, e il presidente della Regione, Fontana. Poi l’orchestra diretta dal maestro Riccardo Chailly ha intonato l’inno di Mameli.
Durante l’intervallo tra il secondo e il terzo atto il presidente ha incontrato le maestranze del teatro, alle quali Mattarella, accompagnato dal sindaco e dal sovrintendente Pereira, si è rivolto dicendo: «Non saprei da dove cominciare per fare i complimenti», per spiegare quanto abbia apprezzato l’opera pucciniana nella versione ultramoderna costruita dal regista Livermore e da coloro che lo hanno affiancato nella realizzazione di scenografie ed effetti speciali. “Mi è piaciuto tutto” ha detto. Il presidente è andato nella zona dei camerini insieme agli ospiti del palco reale, a guidarli il sindaco Giuseppe Sala e il sovrintendente Pereira. Prima Mattarella ha incontrato gli artisti, il maestro Riccardo Chailly e il regista Davide Livermore a cui ha fatto i complimenti “per una messa in scena straordinaria, capace di innovare rispettando la partitura”. Quando Mattarella è poi arrivato da coristi e musicisti, questi gli hanno riservato un applauso caloroso. Anche a loro ha fatto i complimenti e si è fermato per alcune fotografie.
Un applauso a scena aperta, il più lungo, è andato prima al soprano interprete di Tosca, Anna Netrebko (foto), poi al tenore interprete di Cavaradossi, Franesco Meli, infine al baritono interprete di Scarpia, Luca Salsi. E’ durato 16 minuti, a conclusione, l’applauso a tutti gli artisti e all’orchestra.
È stato soprattutto l’allestimento di Tosca a far parlare nel foyer alla fine del primo atto: “pazzesco” per il ministro Vincenzo Spadafora, “eccessivo” per altri. “Tutti quei su e giù mi sono sembrati eccessivi”, concorda il presidente Mediaset Fedele Confalonieri, che aggiunge scherzando: “ma forse è la mia età che mi fa girare la testa”. “C’è troppo movimento per me”, dice anche l’etoile Carla Fracci, che trova “meravigliosa l’orchestra e i cantanti, ma non troppo i costumi”. Apprezza molto le macchine sceniche, invece, Milly Carlucci: “E’ un’opera grandiosa ed emozionante, le macchine danno la sensazione di una grande messinscena”. Un’opera “molto cinematografica” per Livia Pomodoro, “ottima e abbondante” per il critico Philippe Daverio, “maestosa” per l’attore Claudio Santamaria. “E’ uno di quei casi in cui un’opera viene presa nella sua accezione più classica, ma il regista – dice il banchiere Corrado Passera – introduce qualcosa di nuovo senza stravolgerla”. “Allestimento e scenografie meravigliose” per Marcella Bella: “L’ultima del primo atto – nota – è da lasciare a bocca aperta”. All’artista piace anche Tosca, “un personaggio molto forte, potrei dire una femminista”.
“E’ stata una bella stagione sempre con lavori di qualità”: il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha fatto un bilancio dei sei anni alla guida della Scala di Alexander Pereira, che dal 16 dicembre diventerà sovrintendente del Maggio Fiorentino, lasciando il posto a Meyer.
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