GRAN BRETAGNA/ Boris Johnson perde la maggioranza e viene battuto in parlamento sul braccio di ferro con l’UE per la Brexit

Il governo conservatore di Boris Johnson è stato battuto stasera ai Comuni nel primo, cruciale voto sulla legge anti-no-deal presentata dagli oppositori per cercare di obbligare il premier britannico a chiedere all’Ue un nuovo rinvio della Brexit, in mancanza d’accordo, oltre il 31 ottobre.
L’aula ha dato l’ok – con 328 sì e 301 no – a una contestata mozione trasversale volta a togliere all’esecutivo il controllo del calendario e a mettere ai voti il testo domani. Fra i sì, con le opposizioni, quelli di vari ribelli Tory di spicco.
Johnson ha reagito alla pesante sconfitta annunciando la presentazione di una mozione per elezioni anticipate.
“Io non voglio le elezioni, il leader dell’opposizioni le implora da mesi”, ma ora rivolgersi al popolo “è l’unica strada possibile”, ha tuonato il premier, precisando che la mozione sarà messa ai voti se la legge anti-no deal sarà approvata anche nelle tre letture previste per domani ai Comuni.

La situazione politica in Gran Bretagna si è complicata dopo che il governo di Boris Johnson ha perso la maggioranza assoluta che lo sosteneva alla Camera dei Comuni. La coalizione Tory-Dup, la cui maggioranza si era ridotta nei mesi scorsi a un solo seggio, è stata infatti abbandonata dall’ex sottosegretario Philip Lee, un oppositore della Brexit, che è passato al gruppo di opposizione dei Liberaldemocratici. Lo ha annunciato la leader LibDem, Jo Swinson. Il cambiamento non comporta comunque l’automatica caduta del governo, salvo un voto di sfiducia dell’aula.

Boris Johnson però ribadisce di volere “attuare la Brexit il 31 ottobre” e ha contestato la legge anti-no-deal presentata dagli oppositori additandola come un simbolo “della resa di Jeremy Corbyn di fronte a Bruxelles” e avverte che non l’accetterà mai. Johnson ripete di non essere disposto a chiedere alcun ulteriore rinvio all’Ue e sostiene che l’eventuale approvazione del testo anti-no-deal “distruggerebbe” ogni tentativo di riaprire il negoziato sul backstop con i 27 stati dell’UE.

 Jeremy Corbyn replica a Boris Johnson  accusndolo di “attaccare la nostra democrazia” per cercare di portare la Gran Bretagna verso “una sconsiderata Brexit no deal” e lo irride sui progressi che il premier Tory rivendica nello sforzo di riaprire il negoziato con l’Ue. “Questo non è più solo il governo del caos, è anche il governo della codardia”, ha detto il laburista, sfidando Johnson a rispettare “lo stato di diritto” e ad accettare la legge anti-no-deal se la Camera l’approverà.

 

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