GLI ANTICIPI/ L’Inter suona la sesta e rimane in vetta da sola. La Juventus tiene il passo in vista del “Derby d’Italia” di domenica prossima. Atalanta, un altro show: poker in casa del Sassuolo

di FABIO CAMILLACCI/ Numeri da record per l’Inter di Antonio Conte. Per effetto del 3-1 con cui i nerazzurri espugnano il Marassi blucerchiato: 6° vittoria di fila, miglior difesa con 2 reti subite e 13 gol all’attivo. Solo l’Inter di Helenio Herrera nella lontana stagione 1966-67, era stata capace di ritrovarsi a punteggio pieno dopo le prime 6 giornate. A Genova, Sanchez prima ritrova il gol in Serie A poi si fa espellere per una grande ingenuità. Decidono il match anche le reti del solito Sensi e di Gagliardini, uno dei tanti calciatori letteralmente rigenerati da Conte come Brozovic e Candreva. Autentica prova di forza dei nerazzurri in netta crescita sul piano del gioco e dell’intesa; in 10 per l’espulsione del cileno a inizio secondo tempo, giocano una grande partita e restano al comando con 18 punti, in attesa dello scontro diretto con la Juventus, in programma al Meazza domenica prossima. Esordio positivo in difesa al posto di Godin del 20enne Alessandro Bastoni.

Un tempo di dominio nerazzurro e uno all’insegna della sofferenza per Handanovic e compagni in dieci contro undici. Un tempo di governo e uno di lotta. Nella ripresa spicca il grande lavoro svolto da Lukaku: simbolo di muscoli, testa e disciplina. Al termine, il tecnico salentino festeggia scatenato con le braccia al cielo sotto il settore occupato dai tifosi interisti e si presenterà all’incrocio con la Juve, suo vecchio grande amore, guardandola dall’alto: +2 in classifica, percorso netto e altro test superato. Contro i bianconeri mancherà Sanchez, espulso (doppio giallo, il secondo per simulazione) e quindi squalificato. Di sicuro Sarri troverà un avversario solido, con la lucidità di Sensi e Brozovic in mezzo al campo e capace di mutare forma in corsa e di rispondere alle difficoltà. I cambi di uomini e di modulo dopo il gol doriano sono la firma di Conte sulla sesta vittoria di fila. L’Inter cresce a vista d’occhio ed è lo specchio del suo allenatore. Prima della partita, i microfoni delle telecamere captano un grido di carica nello spogliatoio nerazzurro, un calciatore urla agli altri: “Forza! Col coltello tra i denti!!”. Ecco questo è lo spirito delle squadre di Conte. Male, anzi, malissimo, la Sampdoria dell’inadeguato Eusebio Di Francesco: ultima in classifica con la peggior difesa del campionato (nella foto LaPresse: Sanchez festeggiato dai compagni dopo il gol).

Prima super-Pjanic, poi CR7. La Juventus liquida la Spal e prende fiducia. La solita Juve: sorniona e un po’ svogliata all’inizio, ma spietata quando decide di accelerare e colpire. Come martedì scorso a Brescia, è ancora il destro magico di Miralem Pjanic a evitare qualsiasi fastidio alla squadra di Maurizio Sarri. Il bosniaco apre la partita alla fine del primo tempo e nella ripresa arriva l’acuto di Cristiano Ronaldo, che con un colpo di testa su assist al bacio di Dybala sigilla una gara che i bianconeri gestiscono senza grandi patemi e senza i consueti cali che avevano caratterizzato l’inizio di stagione. Dopo questa vittoria contro la Spal, la terza consecutiva in campionato, la Vecchia Signora può concentrarsi sui prossimi impegni: la sfida di Champions League martedì a Torino contro il Bayer Leverkusen e quella contro l’Inter del 6 ottobre a San Siro.

Atalanta, che show contro il Sassuolo: 4-1 con un Gomez da applausi. Nell’ultimo anticipo del sabato valido per la 6° giornata, primo tempo da urlo per i bergamaschi che vanno a segno anche con Gosens e Zapata. Nella ripresa rete di Defrel per i neroverdi. Finora, il Sassuolo aveva sempre vinto in casa. Stasera è stato massacrato dalla Dea. Al contrario, l’Atalanta si conferma corsara: in trasferta ha sempre vinto. Due successi in pochi giorni dopo quello all’Olimpico contro la Roma. La compagine di Gasperini si conferma al terzo posto mostrando una superiorità schiacciante. Dopo 13 minuti i nerazzurri, stavolta in maglia bianca, sono già avanti di due gol. Gomez fa tutto da solo partendo all’altezza del cerchio di centrocampo, lasciando sul posto Berardi e Toljan per segnare l’1-0. Successivamente, è un’azione più manovrata a permettere a Ilicic di ispirare Gosens che raddoppia. Piovono reti. Gomez fa doppietta scambiando con Zapata, quindi il colombiano infila il 4-0 di testa su cross di Hateboer. Atalanta inarrestabile, che insegna calcio. E il Sassuolo? Non pervenuto.

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