Giorgia Meloni ancora polemica con Salvini per Piazza San Giovanni. Poi fa il confronto tra il “capitano” leghista e Berlusconi. Infine nega di volersi candidare a sindaco di Roma, però sulla capitale lancia un avvertimento

Il Messaggero ha intervistato Giorgia Meloni dopo la manifestazione della destra svoltasi sabato 19 ottobre a Roma in Piazza San Giovanni.  La leader di Fratelli d’Italia – nell’intervista – non nasconde il proprio malumore nei confronti di Salvini facendo dichiarazioni che vanno ricordate perché si possano poi confrontare con i suoi comportamenti futuri, in modo da verificarne la coerenza. Perciò ne riportiamo i passi salienti.

Dunque la Meloni ha dichiarato: “A noi è sembrato riduttivo che ci fossero solo i simboli del Carroccio. Non era giusto che i nostri dovessero sentirsi ospiti in una piazza di altri. Come s’è visto, a San Giovanni c’erano moltissimi Fratelli d’Italia”.

“Anche Matteo Salvini si è reso conto di questo”, ha aggiunto Giorgia Meloni, “ed è venuta fuori una piazza bellissima, piena di gente e partecipata da tutti i partiti. Il nostro popolo vuole vederci uniti e vederci vincere”.

Sul segretario della Lega ha sottolineato: “Finora non ha dato particolari segnali di voler fare il leader della coalizione. Ha preferito fare il capo del suo partito”.

“In quel ruolo”, quello di leader del centrodestra, Silvio Berlusconi  “è stato una persona che capiva che, quando sei forte, non hai bisogno di farlo pesare”. Così Giorgia Meloni ha ricordato il suo ex capo partito.

La presidente di Fratelli d’Italia è stata ministro per la Gioventù in quota Popolo delle Libertà durante il governo Berlusconi IV, dal 2008 al 2011.

Riguardo al futuro della Capitale, dopo Virginia Raggi,  la deputata è stata perentoria: “Non mi ricandiderò in Campidoglio. Ci sono tutte le carte in regola per vincere le prossime elezioni a Roma. E di trovare una candidatura adatta”.

Ha poi sottolineato: “Sono contenta che Matteo Salvini abbia cambiato idea sul ruolo e sui poteri della Capitale. Spero che questa svolta sia autentica e, se fosse così, la considererei anche una mia vittoria”.

Giorgia Meloni ha lasciato aperta la porta ad alleanze romane, ma ad alcune condizioni: “Da mesi dico e ripeto che chi si vuole alleare con noi alle amministrative per Roma deve avere idee molto chiare e propositi che, senza alcuna possibilità d’equivoco, siano in favore della Capitale. La quale deve avere uno status nuovo e diverso, non solo sulla carta, e poteri e risorse come quelli che detengono le altre grandi capitali europee. Questa anomalia italiana deve finire“.

Riguardo gli equilibri parlamentari e la formazione di un esecutivo in seguito a nuove elezioni, Giorgia Meloni ha dichiarato: “Io propongo sempre il patto anti-inciucio, perché dobbiamo lavorare a una nuova legge elettorale che dia il premio di maggioranza a chi vince. La legge attuale non lo dà, e infatti noi a differenza di Forza Italia e Lega non la votammo”.

Il Rosatellum non garantisce dagli inciuci e dai ribaltoni. Quindi noi con un patto d’onore dobbiamo evitare questi rischi”. Silvio Berlusconi e Matteo Salvini “dicevano di no forse perché tenevano aperte altre ipotesi di alleanze… Ma ora è cambiata la fase. Voglio escludere che la Lega oggi prenda in considerazione l’ipotesi di tornare con i 5 Stelle. E spero che anche Berlusconi abbia definitivamente chiuso i ponti con Matteo Renzi. La mia speranza è questa”.

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