Secondo successo consecutivo (e quarto stagionale) per Lewis Hamilton in un GP di Gran Bretagna ricco di colpi di scena, che lo porta in classifica generale a soli 4 punti da Rosberg (il tedesco ha avuto un problema al cambio nel finale), giunto secondo dopo una lunga battaglia con un Verstappen protagonista di una gara sempre all’attacco. Nico è però stato penalizzato di 10 secondi perché via radio ha ricevuto il consiglio (proibito) a “non usare la settima marcia”, cosa vietatissima dalle nuove regole. E così 2° arrivato è diventato Verstappen, Rosberg si è ritrovato terzo. Alle loro spalle: Ricciardo, Raikkonen e Perez. Ferrari anonima: Kimi non ha mai attaccato sino al giro numero 48 quando ha superato Perez conquistando il quinto posto. Lontanissimo Vettel (nono a 1’21” dal vincitore), in difficoltà alla prima curva dopo l’arrivo e ora in generale scavalcato da Raikkonen, e con un distacco abissale da Hamilton: ben 69 punti.
La corsa. La partenza era avvenuta in regime di safety car dopo il diluvio caduto su Silverstone venti minuti prima del via, ma con la pista che si è asciugata in pochi minuti, tanto che al terzo giro Lewis si è fatto scappare per radio un “We can go Charlie (Whiting; n.d.r.)”, chiaro invito alla direzione di gara a far partire il GP. “Invito” accolto: safety car fuori al passaggio successivo, e lì le due Ferrari, con Bottas e Sainz sono rientrate subito ai box per montare le intermedie. Classifica rivoluzionata, ma con l’uscita di pista di Wehrlein (aquaplaning) si torna alla safety car virtuale. Quando riparte la gara, Hamilton precede Rosberg, Verstappen, Perez, Ricciardo e Raikkonen, con Vettel scivolato in dodicesima posizione e in grave ritardo (39″ al 13° giro), al pari di Kimi (sesto a 30″ da Hamilton).
L’olandese volante. Verstappen schiaccia il piede sull’acceleratore e al 13° giro è a un passo da Rosberg, mentre Vettel viene richiamato ai box per passare alle gomme medie. Nelle posizioni di testa, invece, Verstappen (16° giro) è protagonista di un sorpasso fantastico su Nico e va all’assalto di Hamilton, vanificato però sei giri da un errore alla Abbey, dove al 28° giro è andato lungo anche il leader Hamilton, che si ritrova così Rosberg a sei decimi. A metà gara sono tutti in pista con le medie. Vettel rimedia a un pericoloso testacoda, e al giro numero 28 supera Kvyat (è il primo sorpasso delle Ferrari in gara) ed entra in zona-punti. Kimi non corre rischi, rimane sesto a venti secondi da Perez, quinto. Ma il pilota della Red Bull non s’è arreso e al giro 31 s’è di nuovo portato davanti a Rosberg, ricominciando l’inseguimento a Lewis, che tiene la posizione senza fare il vuoto, tentando di arrivare a fine gara senza ulteriori soste ai box. Al 38° giro Vettel prova il sorpasso a Massa, ma lo spinge fuori pista (per il ferrarista 5″ di penalizzazione nell’ordine di arrivo), mentre Rosberg riesce a superare Verstappen e si riprende il secondo posto, che non lascerà più sino alla fine. I commissari, però, lo hanno penalizzato e quindi retrocesso al terzo posto (nella foto Getty-Gazzetta dello Sport: Lewis portato in trionfo dai suoi tifosi).
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