FINALMENTE!

di ENNIO SIMEONE – Finalmente! Sì, finalmente è arrivato il giorno in cui si conclude questa lunghissima, estenuante campagna elettorale, che si è protratta addirittura fino a poche ore prima dell’apertura dei seggi. Finalmente si potrà concludere questo assurdo «uno contro tutti» nel quale, senza esclusione di colpi, di tutto si è parlato meno che delle sorti dell’Europa se non per recriminazioni cervellotiche o per rituali difese di ufficio  incentrate intorno al fenomeno migratorio.

Ma, nella sostanza, sono stati mesi di sfrenata propaganda usata dalle forze politiche italiane come «secondo tempo» o, se preferite, come «rivincita» della partita giocata, e perduta da alcuni o vinta male da altri, il 4 marzo 2018. Una partita, quella, che ha portato alla nascita di un governo sostanzialmente «contro natura» tra due forze antagoniste tra loro fino al giorno prima di quel voto, ma costrette ad un matrimonio innaturale dalla cecità e dagli egoismi degli altri contendenti, protesi esclusivamente alla ricerca di una vendetta nobilmente ribattezzata come «opposizione». 

Ed era inevitabile che, a mano a mano che ci si avvicinava alla nuova scadenza elettorale, tra quelle due forze si acuissero i contrasti, rinfocolati e amplificati da avversari spregiudicatamente disposti a tutto per tentare la vendetta e favoriti da spazi sempre più invasivi messi a loro disposizione da giornali, televisioni ed altri media prevalentemente da loro controllati. 

L’opinione pubblica è stata così bombardata da una propaganda che, dall’una e dall’altra parte, si è fatta sempre  più invasiva e disorientante per l’opinione pubblica. A beneficiarne, momentaneamente, è stato chi ha saputo usarla a proprio vantaggio con lo strumento della semplificazione e del ricorso ai luoghi comuni, agli slogan ad effetto, facendo vibrare nei sentimenti della gente, secondo i casi, entusiasmi o indignazione, infischiandosene delle conseguenze, della sfiducia che seminavano, ma badando solo al proprio bottino elettorale.

E’ sperabile solo che chi ha costretto quei due partiti a sottoscrivere un innaturale “contratto di governo” e non dimostri pentimento per averlo provocato, non venga premiato da quanti sono già andati o andranno oggi alle urne. 

Commenta per primo

Lascia un commento