FIGURACCIA LEO MESSI/ Tanto rumore per nulla: alla fine il campione argentino prende atto della realtà legale e annuncia che resterà al Barcellona. La “Pulce” poi attacca il presidente del Barça: “Bartomeu non ha mantenuto la parola”

di FABIO CAMILLACCI/ E’ diventata un po’ la barzelletta dell’estate 2020. Dopo un lungo tira e molla, alla fine Leo Messi resta al Barcellona. A comunicarlo è stato lo stesso campione argentino attraverso una video-intervista pubblicata su Goal.com. La “Pulce” ha in tal modo posto fine a un tormentone che ha lasciato con il fiato sospeso il popolo del Barça e tutto il mondo del calcio. E dopo aver provato lo strappo, il fuoriclasse blaugrana francamente ne esce male, malissimo. Ne esce male anche suo padre procuratore che negli ultimi giorni ha detto tutto e il contrario di tutto. Messi ha provato ad andarsene nonostante sapesse che non avrebbe potuto far valere la famosa clausola del contratto che gli consente di andarsene a parametro zero. E’ chiaro che nessun club al mondo può versare 700 milioni di euro al Barcellona, garantendo al tempo stesso a Messi un contratto da 50 milioni all’anno.

Dal “burofax” di rottura del 25 agosto alla realtà legale. L’ultimo capitolo del ridicolo comportamento di Messi e del suo entourage è stato il polemico comunicato diretto alla Liga con il quale il fuoriclasse ribadiva la possibilità di svincolarsi a costo zero, negando quindi l’esistenza della famosa penale da 700 milioni reclamata dal Barcellona e confermata dalla stessa Lega Calcio di Spagna. Resosi conto di non riuscire ad andarsene, l’argentino ha finalmente messo la parola fine su questa imbarazzante telenovela estiva. Allo stesso tempo però Messi ha lanciato pesanti accuse all’attuale dirigenza blaugrana, in primis al presidente Bartomeu.

Le parole di Leo Messi. La “Pulce” ha spiegato: “Resto perché non mi è stato permesso di andarmene e non sarei mai andato in tribunale contro il club che amo. Ma volevo andarmene. Da tempo non c’è un progetto credibile, si va avanti con inutili espedienti e si tappano buchi navigando a vista. Ho ripetuto per un anno intero che avrei voluto andarmene, non è stato certo per il 2-8 contro il Bayern Monaco. Credevo fosse giunto il momento di farmi da parte, perché ero convinto che ci fosse bisogno di gente più giovane e che la mia avventura a Barcellona fosse giunta al termine. Continuerò a vestire questa maglia con lo stesso atteggiamento e lo stesso impegno di sempre. Darò il massimo, perché sono competitivo e non mi piace perdere”.

La bordata a Bartomeu. Il campione argentino ha aggiunto: “È stato un anno duro, ho sofferto tanto durante gli allenamenti, le partite e nello spogliatoio. Ma è arrivato il momento in cui mi sono posto nuovi obiettivi. Bartomeu ha sempre detto che al termine della stagione sarei stato libero di andarmene se avessi voluto, ma alla fine non ha mantenuto la parola. Ho comunicato la mia decisione al club dopo il 10 giugno perché a quella data la stagione era ancora in corso. L’ho fatto tramite burofax perché ho provato a parlare con Bartomeu, ma lui mi ha ignorato. Adesso resterò, perché il presidente ha detto che l’unica maniera di andarmene era pagare un indennizzo di 700 milioni, che è impossibile”.

L’inutile polverone sollevato dalla “Pulce” blaugrana. Messi ha poi precisato: “Quando ho comunicato la decisione di andarmene alla famiglia è stato un dramma. I miei figli sono scoppiati in lacrime, non volevano andarsene, non volevano cambiare scuola. Mi spiace che qualcuno abbia messo in discussione il mio amore per questo club. Non è mai stata una questione di soldi, ho sempre anteposto gli interessi del club ai miei. Se avessi voluto, avrei potuto andarmene prima per guadagnare di più. Questa è sempre stata casa mia, è ciò che sentivo e che sento tutt’oggi. Che resti o me ne vada, il mio amore per il Barcellona non cambierà mai. Questo è il club della mia vita, il club che mi ha dato tutto e a cui ho dato tutto”.

La secca smentita. Messi infine ha negato di aver mai pensato di portare la vicenda in tribunale: “Mi ha fatto male leggere falsità. Leggere che avrei potuto andare in tribunale per trarne beneficio. Non avrei mai potuto farlo. Ripeto, sarei andato via perché era mio diritto e lo diceva il contratto. Ciò non toglie che mi sarebbe comunque costato tantissimo. Volevo andarmene per essere felice negli ultimi anni di carriera che mi restano e nell’ultimo anno non lo sono stato. Ciò che spero è che si possa competere come Barcellona. Non pretendo di vincere ma non voglio che succeda più quanto accaduto contro la Roma, il Liverpool e il Bayern. Ma non posso dire cosa succederà”. A questo punto, per il futuro di Messi saranno decisive le prossime elezioni presidenziali in casa Barça.

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